(ANSA) - BOLOGNA, 21 DIC - Nel 2020 il Pil
dell'Emilia-Romagna dovrebbe crollare del 9,3%, in una forchetta
tra il 9 e il 9,5%: peggio della media italiana, del 9%. Salvo
poi garantirsi una ripresa più veloce l'anno prossimo, con una
crescita del Pil del 4,8% (approssimativamente tra il 4,5 e il
5%) contro il 4,2%. La stima è di Unioncamere Emilia-Romagna, su
dati di Prometeia.
Il 48,3% delle imprese, quasi una su due, ha problemi di
liquidità. Tra i settori, nei primi tre trimestri le perdite di
fatturato più drammatiche arrivano dalla ristorazione (-37,6%),
dalla moda (-22,2%) e dalla ceramica (-19,5%), tengono
l'agroalimentare (-0,6%) e la chimica (-1,5%).In nove mesi il
manifatturiero ha perso il 12% del fatturato, le costruzioni
l'8%, il commercio il 7,9%, il turismo il 44%. Unioncamere mette
in fila questi dati in occasione del rapporto 2020 sull'economia
regionale. La sentenza è netta: "È difficile trovare un altro
anno brutto come questo, bisogna tornare ai tempi della guerra",
spiega Guido Caselli, direttore centro studi e vice segretario
generale Unioncamere regionale.
Vale per tutti e anche per una regione 'locomotiva'
dell'economia italiana. L'export ha perso il 10,6%. In 12 mesi,
dal 30 settembre 2019 al 30 settembre 2020, gli occupati sono
calati di 41 mila unità, i disoccupati sono 29 mila in più su
base annua. Un dato comunque 'falsato' dal blocco dei
licenziamenti. Qualche segnale di luce arriva dal terzo
trimestre, con un calo dell'attività economica su base annua più
contenuto: "La nostra economia è pronta per la ripartenza, se si
creano le condizioni per ripartire i motori sono ancora accesi",
spiega Caselli. Fanno ben sperare le previsioni di 64 mila
assunzioni nelle imprese emiliano-romagnole tra dicembre 2020 e
febbraio 2021. Ma lo scenario difficile emerge anche dalla
relazione di Prometeia che prevede una rincorsa lunga per
arrivare ai livelli di Pil pre-Covid: "Torneremo nel 2024 al
2019, ma lo sviluppo che abbiamo perso non ce lo ridà nessuno",
avverte Massimo Guagnini, responsabile area Economie locali,
stimando che fra quattro anni il Pil sarà del 2,4% più basso di
quanto sarebbe stato senza pandemia. (ANSA).