(ANSA) - PERUGIA, 25 MAR - A marzo le imprese della provincia
di Perugia hanno programmato di assumere 3.620 lavoratori, 230
in più rispetto allo stesso mese di un anno fa, con una crescita
pari al 6,7%. E' quanto emerge dai dati del sistema Excelsior
della Camera di commercio.
Su base trimestrale, marzo-maggio 2019, le assunzioni
previste salgono a 11.520, 800 in più (+7,4%), sullo stesso
periodo di un anno fa.
Secondo la Camera di commercio è "positivo" dunque
l'andamento tendenziale della dinamica occupazionale in
provincia di Perugia, sia sul singolo mese sia sul trimestre.
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
di Perugia, "a marzo e fino a tutto maggio di quest'anno, la
domanda di lavoro manterrà una intonazione positiva".
"Sostanziale stabilità - aggiunge - anche sul fronte della
qualità del lavoro, che le imprese domandano".
"In questo mese di marzo - spiega il presidente della Camera
di commercio - registriamo una domanda per il 28% dei casi
riferita a posti di lavoro stabili, a tempo indeterminato e di
apprendistato. Nel 72% dei casi invece le entrate saranno a
tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.
Salgono di due punti al 14% del totale, le imprese che
assumeranno nel mese di marzo. E' un dato significativo questo,
seppur limitato, perché dimostra la propensione a creare lavoro
da parte del nostro tessuto imprenditoriale".
Stabile al 29% risulta la quota di lavoro destinata ai
giovani sotto i 30 anni, mentre si contraggono all'8% i posti
destinati a personale Laureato.
Al 16% - dato identico rispetto a un mese fa, ma sotto la
media nazionale di 2 punti percentuali - la quota di assunzioni
per i profili high skill, dirigenti, specialisti e tecnici.
A creare lavoro in provincia di Perugia sono - emerge ancora
dai dati - soprattutto le piccole imprese con meno di 50
dipendenti, che domandano il 72% del totale delle entrate al
lavoro.
Nel territorio - sempre in base alla ricerca - le imprese
continuano ad avere grandi difficoltà a trovare i profili
professionali di cui hanno bisogno. E questo avviene in 34 casi
su 100.
A marzo i profili professionali risultati più difficili da
reperire sono gli operai specializzati e conduttori di impianti
nelle industrie tessili, abbigliamento e calzature; i tecnici in
campo informatico, ingegneristico e della produzione; gli
operatori dell'assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari.
(ANSA).