(ANSA) - VERONA, 12 DIC - Rallenta la crescita delle
esportazioni veronesi che registrano un +1,4% nei primi nove
mesi dell'anno a 8,5 miliardi di euro. Dopo un semestre dalla
crescita simile, +1,6%. Continua il boom in Russia e in Cina,
corrono macchinari e abbigliamento, continua il recupero della
termomeccanica ma frena l'agroalimentare e prosegue la flessione
del marmo. Tra i principali mercati di riferimento, Germania,
Regno Unito e Stati Uniti, portano il segno rosso, mentre
crescono Francia e Spagna.
"La performance modesta rispetto al Veneto, +2,9%, e
all'Italia, +3,1%, non induce ad essere ottimisti sulla attuale
congiuntura economica tanto più se si considera il recente
ribasso del Pil - commenta il Presidente della Camera di
Commercio, Giuseppe Riello - conforta la multisettorialità su
cui poggia la capacità del nostro territorio di affrontare
l'ambivalenza dei cicli economici. Per l'alimentare che arretra
del 2,1%, il vino in calo del 2,6% e l'ortofrutta del 5,5%,
abbiamo i macchinari che crescono dell'8,3% e si difendono bene
anche l'abbigliamento in aumento del 10,1% e le calzature del
3%. Bisogna poi ricordare che l'export di vino cresce
ininterrottamente dal 1993, tranne un anno, il famoso 2009.
L'ortofrutta poi, pur essendo in contrazione, ha perso meno
degli altri competitor italiani, Bolzano e Bari, e da terza in
Italia per volumi di export Verona è diventata prima provincia
esportatrice. Preoccupa, invece, il marmo, in flessione del 14%
che già da qualche trimestre perde quote di mercato estero".
L'agroalimentare rimane sempre il primo comparto dell'economia
veronese con il 25,9% di quota sul totale export. I macchinari
pesano per il 20,8% in leggero aumento e il tessile
abbigliamento più le calzature quotano un 13,1%. Continua la
ripresa della termomeccanica che cresce del 15,9% a 115 milioni
di euro.
Quanto ai mercati di destinazione "si consolida la presenza
nel Nord e nell'Est Europa, crescono Polonia (3,6%), Belgio
(7,5%) ma anche Russia (+5%) e Paesi Bassi (+15,6%), - continua
Riello - mentre sono ancora in calo il Regno Unito del 1,8%% e
gli Stati Uniti del 5,7. Per la prima volta le nostre imprese
perdono terreno anche in Germania, nostro primo partner
commerciale (-3,4%)". (ANSA).