(ANSA) - ASCOLI PICENO, 4 AGO - L'Italia è il terzo partner
commerciale della Moldova nei settori tessile, abbigliamento,
meccanico, metalmeccanico, automotive e agroalimentare. Le
Marche, nel 2017, vi hanno esportato merci per un valore
complessivo di oltre 12 milioni di euro. Il Paese offre una
serie di opportunità di scambi di cui si è parlato nel confronto
con Valeria Biagiotti, ambasciatrice d'Italia in Moldova,
organizzato dalla Camera di Commercio di Ascoli Piceno.
L'agricoltura, ha spiegato Biagiotti, impiega più del 40%
della popolazione attiva del Paese. Uno Stato "giovane" e "in
crescita" che, fino a qualche anno fa, aveva una bilancia degli
scambi commerciali orientata verso l'est, Russia, Bielorussia,
poi l'embargo russo ai vini e alla frutta locale ha portato il
53% dell'export verso l'Unione europea. L'iniziativa ha
anticipato la missione delle imprese picene nella capitale
Chișinău per i settori agroalimentare e servizi come detto dal
console onorario della Moldova, Roberto Galanti.
L'Italia è il secondo investitore in Moldova dopo i Paesi
Bassi. La maggior parte degli investimenti italiani, da parte di
1.160 soggetti, è di piccole e medie imprese a capitale misto o
esclusivamente italiano per un volume di affari complessivo di
150 milioni di euro. "I rapporti tra le aziende picene e moldave
- ha detto il presidente della Camera di Commercio di Ascoli
Piceno, Gino Sabatini - si sono consolidati nel tempo. Le
Marche, nel 2017, hanno esportato verso la Moldova merci per un
valore di oltre 12 milioni di euro. A livello provinciale ad
avere rapporti più intensi sono le province di Ancona e di
Pesaro Urbino. Tutte le province hanno aumentato l'export verso
questo Paese del 225%. La provincia di Ascoli, in particolare,
per l'agroalimentare, ha portato le proprie esportazioni dal
0,3% al 10%".
In occasione della terza Settimana della cucina italiana nel
mondo, promossa a novembre dal ministero degli Esteri nelle sedi
consolari, ha spiegato Rolando Rosetti, presidente dell'Azienda
speciale Piceno Promozione, "realizzata in compartecipazione con
l'Istituto Alberghiero di S. Benedetto del Tronto, verranno
presentati, dai futuri chef, i prodotti del territorio, per
farli conoscere e per combattere l'italian sounding, fenomeno
purtroppo ancora troppo diffuso, che fa riferimento
all'imitazione di un prodotto, denominazione o marchio
attraverso un richiamo alla presunta italianità ma, in realtà,
non trova fondamento nel prodotto stesso".(ANSA).