(ANSA) - ANCONA, 16 MAR - Uno scarto di oltre nove punti tra
le Marche e l'Italia nell'andamento delle esportazioni del 2017
rispetto all'anno precedente: -2% per le Marche contro una media
italiana che cresce del 7,4%. Dai dati provvisori Istat,
elaborati dal sistema camerale regionale, emerge che l'andamento
negativo accomuna la realtà marchigiana (11,8 miliardi di euro
di export) a Molise (-23,9%) e Basilicata (-13,3%). Tra le
province, il primato è di Ancona (3,8 miliardi di euro; +1,5%)
seguita da Pesaro Urbino (2,5 miliardi; +1,2%), Macerata con 1,7
miliardi (+0,6%). In calo Fermo -0,2% e Ascoli Piceno (-11,7%).
L'andamento regionale del commercio estero, spiega la Camera
di Commercio di Ancona, ha risentito del calo delle vendite di
articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-16,8%
rispetto al 2016), apparecchi elettrici (-6,8%), mezzi di
trasporto (-19,4%) e prodotti tessili, abbigliamento pelli e
accessori (-1,5%). Il segno più arriva dai metalli di base e
prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+8,1%), dai
macchinari (+3,7%), da sostanze e prodotti chimici (+19,5%), da
coke e prodotti petroliferi raffinati (+43,4%).
Per Ancona e provincia, il dato positivo deriva dalle vendite
all'estero dei mezzi di trasporto (134,7 milioni di euro,
+59,3%), del coke e prodotti petroliferi raffinati (152,6,
+43,7%), dai metalli di base e prodotti in metallo, esclusi
macchine e impianti (443,9, +6,7%) e dalle sostanze e prodotti
chimici (71,2, +30,1%). In crescita anche tessile, abbigliamento
e accessori (294, +1,6%) e prodotti delle altre attività
manifatturiere (167,8, +5,0%).
Negative, invece, le vendite di macchinari, apparecchi
elettrici e legno, prodotti in legno e carta. "Nel capoluogo
marchigiano è ottima la crescita dei mezzi di trasporto -
commenta Giorgio Cataldi, presidente della Camera di Commercio
di Ancona -, l'aumento del +59% è riferito in particolare alle
performance della nautica che complessivamente sta vivendo
un'ottima stagione, sia nel pubblico che in privato, un comparto
che schiude grandi opportunità. I dati di navi e imbarcazioni
hanno visto, in un anno, un aumento del 154% passando da un
valore di 27,7 a 70,7 milioni di euro tra il 2016 e il 2017".
La seconda provincia per export, Pesaro Urbino, si attesta su
oltre 2,5 miliardi di merci vendute all'estero. La meccanica è
il primo settore (728 milioni di euro; +8,1%), seguito dal
mobile (317). Francia e Germania sono i mercati di riferimento,
seguiti da Usa, Spagna e Svizzera. Torna a crescere la Russia
(79 milioni di euro;+ 13%). Bene anche Cina (63; +28%).
"Da oltre quattro anni, le nostre aziende continuano a
crescere sui mercati esteri - afferma Alberto Drudi, presidente
dell'ente camerale di Pesaro e Urbino -: dopo un incremento
dell'11,4% nel 2015 e del 4,6% del 2016, l'ulteriore
miglioramento è il segnale che le imprese hanno prodotti di
qualità e sono strutturate per affrontare l'estero. Da sempre -
conclude Drudi - la Camera di Commercio porta avanti relazioni e
accordi con Europa, Stati Uniti, sud-est asiatico, specie Cina,
e Medio Oriente per favorire vie di sbocco alle nostre aziende
in un momento in cui il mercato interno è incerto".