(ANSA) - TORINO, 28 NOV - L'indice di internazionalizzazione
del Piemonte è cresciuto del 10% nel 2015 rispetto all'anno
precedente, grazie soprattutto all'accresciuta capacità di
attrazione degli Investimenti diretti esteri (+18%) e al turismo
(+11%). In lieve calo invece la quota di stranieri iscritti agli
atenei piemontesi (-1%). Lo rivela l'indice di Unioncamere, che
misura il grado di internazionalizzazione del Piemonte anche
rispetto al Paese e alle altre regioni.
"È la fotografia di un territorio sempre più aperto
all'estero, anno dopo anno, capace di attrarre in misura
significativa investimenti stranieri e di richiamare, grazie
alle sue straordinarie risorse paesaggistiche, culturali ed
enogastronomiche, turisti da tutto il mondo. È proprio su questi
elementi che devono puntare le politiche economiche messe in
campo dagli attori regionali e dal Sistema camerale, potenziando
l'attività di attrazione di capitali e investimenti dall'estero
attraverso il Ceipiemonte e sostenendo le eccellenze produttive
del territorio, che rappresentano il substrato del mercato del
turismo nella nostra regione" commenta Ferruccio Dardanello,
presidente di Unioncamere Piemonte.
Anche nel 2015 il Piemonte continua, inoltre, ad apparire più
internazionalizzato della media italiana: posto pari a 100 il
livello d'internazionalizzazione complessivo dell'Italia, quello
piemontese è risultato superiore di quasi 38 punti.
Il confronto con il territorio nazionale premia il Piemonte
sia sotto il profilo economico sia sotto l'aspetto sociale: con
riferimento alla prima componente dell'indice, la regione appare
più internazionalizzata della media italiana di circa 44 punti,
mentre il livello di internazionalizzazione sociale del
territorio piemontese supera di circa 34 punti la media
italiana. (ANSA).