(ANSA) - TERNI, 24 OTT - Assunzioni in lieve calo nel 2016 in
provincia di Terni, dove aumenta però la richiesta di
professioni qualificate. I dati emergono dal sistema informativo
Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il
ministero del Lavoro sulle assunzioni relative al 2016 per le
imprese dell'industria e servizi (ad esclusione del settore
agricolo e della pubblica amministrazione).
Dall'analisi si evidenzia che il calo delle assunzioni è
dell'1%, in controtendenza rispetto alla media nazionale (+6%) e
al resto della regione (+3%). In particolare, in provincia, le
entrate di contratti di lavoro alle dipendenze (1.840) segnalano
un calo dell'1%, mentre le altre forme contrattuali aumentano
del 52%. Nel 2016 aumenta il peso percentuale delle entrate
"stabili" previste rispetto al totale (dal 18 al 30%), così come
le forme contrattuali "atipiche" che passano dal 16 al 26%. I
contratti "a termine", invece, diminuiscono del 44% sul totale
delle entrate previste.
A prevedere assunzioni è il 18% delle imprese della
provincia, mentre i problemi di reperimento interesseranno nel
2016 il 7% delle assunzioni previste. A livello settoriale le
difficoltà di reperimento sono più frequenti nei servizi alle
persone (17% del totale) e nelle industrie metalmeccaniche ed
elettroniche (11%). Le assunzioni di figure high skill, cioè
dirigenti, specialisti e tecnici, si attesteranno a 220 unità,
il 12% del totale, quelle medium skills (impiegati, dipendenti
commercio e servizi) saranno invece pari al 43% (790 unità). Le
restanti 830 assunzioni low skills (operai, figure non
qualificate) previste riguarderanno figure di livello più
basso, con una percentuale del 45%. Risulta in aumento rispetto
al 2015 la quota di profili intermedi (+8 punti), mentre
diminuiscono le professioni operaie e non qualificate (-9
punti).
Per le imprese che esportano e che realizzano innovazioni la
propensione ad assumere è ampiamente superiore (rispettivamente,
32,6% e 36,3%). La classe dimensionale sembra incidere
fortemente sulle potenzialità delle imprese di immettersi sui
mercati esteri, di fare innovazione e di procedere con
assunzioni. Tra le imprese che hanno apportato un'innovazione
nel 2015 nei processi o nei prodotti, il 36,3% prevede di
assumere e di queste il 92,9% ha più di 50 dipendenti e il 50%
ha tra 10 e 49 dipendenti. (ANSA).