(ANSA) - BOLOGNA, 30 GEN - Cultura, università, cibo e
tradizione culinaria. Sono questi gli elementi più
rappresentativi di Bologna individuati da popolazione residente,
turisti, imprese del territorio e utenti del
percorso museale Genus Bononiae. La 'brand identity' delle Due
Torri emerge dallo studio 'L'impatto economico degli
investimenti in cultura. Il caso Bologna', curato da Nomisma per
Genus Bononiae e presentato a Palazzo Pepoli.
Elemento distintivo, secondo l'indagine, la cultura è la
definizione più spesso associata alla città. Lo sostengono il
96% delle imprese, il 95% dei turisti e degli escursionisti (il
74% dei quali sceglie Bologna proprio per la sua offerta
culturale) e il 93% dei residenti. Alto anche l'indice di
gradimento: la varietà di monumenti, musei e mostre soddisfa
l'82% della popolazione locale e delle imprese, l'87% degli
utenti di Genus Bononiae e il 74% dei turisti, percentuali che
salgono in seguito alle visite (i musei sono apprezzati dal 97%
dei bolognesi e dal 94% dei turisti, mentre le mostre dal 99%
dei locali e dal 90% di chi viene da fuori). La soddisfazione
dei turisti è attestata anche da quel 72% che dopo aver visitato
la Dotta dichiara di voler tornare all'80% in Italia entro tre
anni.
Entrando nello specifico, notevole è l'impatto economico di
Genus Bononiae sulla città: l'indotto è di 33,4 milioni di euro,
il 72% delle imprese del territorio dichiara che musei, mostre
ed eventi culturali incidono positivamente sul loro fatturato, e
l'84% delle imprese e l'82% dei residenti ritiene che la cultura
sia un fattore capace di migliorare la qualità di vita.
"Genus Bononiae è un quid per l'economia della città - dice
il presidente Fabio Roversi Monaco - non so se sia stata una
scommessa vinta ma di certo abbiamo operato in maniera
innovativa". "La cultura migliora la qualità della vita e i
musei devono essere vissuti, creando eventi ogni giorno",
aggiunge il presidente di Nomisma Piero Gnudi, mentre
l'assessore comunale al Bilancio Davide Conte sottolinea che
ancor più rilevante dell'impatto economico "è il forte indotto
in termini d'identità e di impatto sociale della nostra
comunità". Più critico il presidente di Bologna Fiere, Franco
Boni: "C'è parecchio da fare, nelle classifiche nazionali
Bologna non è sufficientemente valorizzata, nella top 30 delle
location visitate dal turismo in Italia Bologna non c'è".
(ANSA).