(ANSA) - ROMA, 7 MAR - I dati relativi al calo demografico,
alle fughe all'estero, alla disoccupazione giovanile e alla
bassa inclusione lavorativa femminile, ancora fanalino di coda
non solo dell'Europa, ci fotografano una situazione desolante in
cui l'Italia appare un Paese non adatto né a giovani né a donne,
e tantomeno a "giovani donne". Lo dice Maurizio Gardini,
presidente Alleanza Cooperative Italiane.
''Negli ultimi 10 anni, la crescita dell'occupazione
femminile In Italia é stata inferiore all'1%. In Europa solo
Malta ha fatto peggio di noi. Inoltre una donna su 4, vale a
dire 2 milioni di persone, non cercano o perdono il lavoro,
perché impossibilitate a conciliare vita privata e lavoro.
Occorre valorizzare le politiche di conciliazione utili sia per
la competitività delle imprese sia per un discorso di equità
sociale. La cooperazione - sottolinea una nota - resta la
formula imprenditoriale più amata dalle imprenditrici italiane.
Registra, infatti, il maggior numero di donne nelle posizioni
apicali: il 26% contro il 16% degli altri modelli. Anche
l'occupazione è a predominanza rosa: su 1,3 milioni di occupati
delle cooperative italiane il 53,8% sono donne. Questo perché le
cooperative favoriscono la conciliazione vita-lavoro''.
''Continueremo a rappresentare presso le istituzioni la
necessità di promuovere misure di conciliazione per rimuovere
gli ostacoli all'inclusione lavorativa delle donne, premiando le
buone pratiche diffuse nella cooperazione, incentivando le
imprese che fanno più fatica ad attivarle. Perché la
competitività passa attraverso anche attraverso un modello di
sviluppo realmente inclusivo che offra una nuova prospettiva di
partecipazione femminile al mondo del lavoro''.
(ANSA).