(ANSA) - VENEZIA, 1 LUG - L'imprenditoria cinese in Italia
ha
registrato una forte crescita, +32% negli ultimi 5 anni, e sono
in calo le rimesse verso il Paese d'origine, segno anche di un
maggior investimento nel nostro Paese. I dati emergono da una
ricerca della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato il
valore economico dei cinesi in Italia, rilevando che
contribuiscono all' economia con 6 miliardi di Pil e 250 milioni
di euro di Irpef.
I cittadini cinesi regolari residenti in Italia a gennaio
2016 sono 271 mila, pari al 5,4% del totale degli stranieri. La
componente femminile si attesta al 49,4%. A livello
territoriale, in termini assoluti la regione con più cinesi è la
Lombardia (62 mila). La Toscana è la regione in cui i cinesi
costituiscono la componente più rilevante rispetto alla
popolazione immigrata (11,6%).
Secondo la Fondazione Leone Moressa, si può stimare un valore
aggiunto per il 2015 di circa 6 miliardi di euro.
Gli imprenditori nati in Cina rappresentano il 10% degli
imprenditori stranieri totali. Negli ultimi 5 anni è una delle
comunità con il più forte incremento (+32%), pari a 16 mila
unità in più rispetto al 2010. Molto forte la presenza femminile
(45,5%).
Il gettito Irpef prodotto è di 250 milioni di euro, con una
media pro-capite di circa 2.700 euro annui. Se il totale dei
nati all'estero ha subito nell'ultimo anno un lieve calo nel
gettito Irpef (-0,1%), la Cina ha fatto segnare un +6,5% nel
numero di contribuenti e +11,9% nel volume Irpef. La Cina, che
fino a pochi anni fa era la meta principale delle rimesse, ha
subito un calo molto significativo ed oggi raccoglie appena un
decimo del volume totale. Flussi diminuiti sensibilmente
nell'ultimo anno (-31,9%), ma ancor di più se consideriamo gli
ultimi cinque anni (-71,4%). Questo dato può significare -
secondo lo studio -, da un lato, la maggiore propensione degli
immigrati cinesi ad investire in Italia ma anche
l'intensificarsi dei controlli sulle transazioni, volti a
diminuire gli utilizzi impropri di questo canale. (ANSA).