(ANSA) - ROMA, 27 MAG - ''Abbiamo atteso invano che
Federdistribuzione tornasse sui suoi passi e riaprisse la
partita per la definizione del primo contratto collettivo
nazionale di lavoro per le aziende della Grande distribuzione
organizzata. Non è rimasta altra via che quella dello sciopero
generale. Ma anche questa è solo una tappa. Ci faremo sentire in
tutte le sedi, da quelle politiche a quelle giudiziarie. Sono in
gioco valori che attengono alla democrazia delle relazioni
industriali in questo Paese''. Così Brunetto Boco, Segretario
generale della Uiltucs commenta lo sciopero nazionale per
l'intera giornata di domani, sabato 28 maggio, dei 300 mila
addetti di supermercati, ipermercati, grandi magazzini della
Grande distribuzione organizzata aderenti a Federdistribuzione,
''per rivendicare il contratto nazionale di lavoro atteso da due
anni e mezzo''. La protesta #FuoriTutti Ancora Più Forte!,
che si svolgerà con presidi e mobilitazioni regionali e locali,
è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil,
Fisascat Cisl, Uiltucs.
Tra le ragioni della rottura, spiega Uiltucs, ci sono ''la
destrutturazione del sistema di inquadramenti utilizzando la
leva del jobs act; l'imposizione di norme destinate a consentire
alle aziende di derogare a tutte le norme del futuro contratto
anche in assenza di accordo tra le parti a livello aziendale;
la definizione di aumenti salariali che determinerebbe al
31.12.2018 una massa salariale di 1.831 euro al 4 livello a
fronte dei 3.000 euro previsti alla stessa data e al medesimo
livello d'inquadramento dal contratto applicato ai dipendenti
delle altre aziende del commercio, ossia alla stragrande
maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore''.
''Porre a oltre due anni e mezzo dall'inizio dei negoziati
tali condizioni inderogabili e non negoziabili dimostra che
l'asserita volontà di Federdistribuzione di realizzare un'intesa
è priva di fondamento'' conclude il segretario.
(ANSA).