(ANSA) - ROMA, 15 MAG - L'Italia deve sfruttare ogni opportunità
"per ritagliarsi uno spazio di azione attraverso l'Adriatico o
via terra" per non restare ai margini della Nuova via della
Seta, il progetto per collegare la Cina con l'Europa che vale
nel suo complesso 1.400 miliardi di dollari. Lo afferma Sace in
uno studio sul piano che prevede 900 cantieri prioritari,
attraversa 11 Paesi ed ha una dimensione economica che vale come
il pil nominale di Paesi come Canada e Russia. "Nella Nuova via
della Seta l'Italia rischia di rimanere in secondo piano",
avverte Sace ricordando che nel Mediterraneo la Cina ha già
investito sul porto del Pireo che "rappresenta un'alternativa ai
porti italiani, con minori opportunità commerciali per le
aziende italiane che sembrano tagliate fuori dalla rotta". Ma
l'Italia può contare su un solido settore logistico-portuale e
"un primo tentativo di inserirsi nel progetto fa capo alla North
Adriatic Port Association, di cui fanno parte i porti di
Venezia, Ravenna, Trieste, Capodistria e Rijeka".