(ANSA) - ROMA, 17 GEN - "La Turchia continua ad essere un
mercato molto importante per l'export e gli investimenti
italiani" sottolinea Sace, la società del Gruppo Cdp a cui di
recente è stato conferito il ruolo di Polo italiano per l'export
e l'internazionalizzazione, che - spiega una nota - "ha riunito
oggi a Istanbul più di 200 banche e imprese attive nel Paese
nell'evento "Italy meets Turkey: Local and Global Business
Perspectives". L'obiettivo: "Confermare il proprio impegno a
sostenere le relazioni commerciali e gli investimenti tra i due
Paesi".
"L'Italia è tra i principali partner commerciali e di
investimento per la Turchia e siamo certi che resterà tale nel
medio-lungo termine", commenta l'amministratore delegato di SAa,
Alessandro Decio, presente al forum di Istanbul con
l'Ambasciatore d'Italia in Turchia, Luigi Mattiolo, e "come
special guest" l'economista turco Emre Alkin.
Sace, dice ancora l'a.d Decio, "è pronta a sostenere questo
trend, affinché il potenziale offerto dal Paese possa essere
colto in sicurezza, agendo sia come mitigatore dei rischi sia
come facilitatore di business, in stretta collaborazione con il
sistema bancario, imprenditoriale e le istituzioni rilevanti in
Turchia". Sace, spiega una nota, "opera da diversi anni in
Turchia, dove ha una sede a Istanbul dal 2010 e dove conta su un
portafoglio di transazioni di export e investimenti
assicurati/garantiti di circa 2,8 miliardi di euro. Nel Paese,
Sace è al fianco di sia di grandi imprese coinvolte in
importanti progetti infrastrutturali, sia di numerose pmi attive
in una vasta gamma di settori di punta dell'industria italiana,
tra cui spicca la meccanica strumentale nelle sue diverse
applicazioni (dal food-processing all'impiantistica)". Negli
ultimi 5 anni "l'Italia ha messo a segno circa 10 miliardi di
euro di export in media ogni anno, e quasi 1.300 imprese
connazionali operano nel paese". Per la società del gruppo Cdp
"l'attualità del Paese merita ancora la massima attenzione da
parte degli analisti, ma nel corso degli anni la Turchia ha
sempre dimostrato di essere resistente alle avversità e ai cicli
economici che hanno caratterizzato il suo recente passato,
riuscendo a ridurre di un quarto il debito pubblico e rilanciare
gli investimenti. Secondo per proiezioni della società "le
esportazioni italiane verso la Turchia possono crescere a un
tasso annuo 1-1,5% nei prossimi tre anni (2017-2019). Tra i
settori chiave di opportunità vi sono: i macchinari e le
tecnologie industriali per sostenere l'industrializzazione
turca; le infrastrutture, alla luce degli importanti
investimenti annunciati dal governo (ad esempio strade,
aeroporti, porti, ferrovie) per sostenere lo sviluppo della
Turchia in un importante hub logistico internazionale;
l'energia, corrispondenti a obiettivo dichiarato di raddoppiare
la produzione di energia installata e aumentando la
produzione".(ANSA)