(ANSA) - NAPOLI, 4 APR - E' il Mezzogiorno (in due anni volume d'affari in calo del 55%) a pagare il prezzo più alto per il blocco degli scambi commerciali imposto dalla Russia come conseguenza del regime sanzionatorio deciso da Bruxelles per la crisi in Ucraina. In tutto - stime della Coldiretti - dall'inizio del blocco (agosto 2014) ad oggi il danno per l'Italia ammonta a 400 milioni di euro. Dagli imprenditori meridionali - come spiega oggi Mezzogiorno Economia, inserto economico del Corriere del Mezzogiorno - si leva un appello all'Europa a sbloccare l'embargo. Tra le regioni del Sud è la Basilicata ad aver subito in percentuale il danno maggiore (export in calo del 61,8%) seguita da Molise (53,6%), Calabria (49,4%), Campania (43,6%) e Puglia (29,8%). L'agroalimentare è il settore che ha risentito di più dell'embargo (-82% la variazione rispetto a prima del blocco) a causa del divieto di ingresso per frutta e verdura, formaggi, carne, salumi e pesce. Di riflesso sono stati colpiti dall'embargo anche altri settori come il manifatturiero, il turismo e la moda. Alla luce di questi dati le grandi imprese, ma anche le pmi, si stanno mobilitando per spingere la Ue a ritirare le sanzioni prima del termine previsto di luglio.(ANSA).