(di Paola Barbetti) (ANSA) - ROMA, 4 FEB - Prezzi più
trasparenti e maggiore concorrenza tra i fornitori, così
l'e-commerce mantiene i prezzi bassi: il presidente della Bce,
Mario Draghi, conferma ciò che per i consumatori più
'smanettoni' è da tempo consolidata realtà. Sempre più spesso
infatti l'occasione corre online e la pattuglia dei cacciatori
di affari via web è sempre più numerosa, anche in Italia.
Lungo la Penisola eBay, uno dei marketplace più dinamici,
registra oltre 4,5 milioni di acquirenti attivi e 157 milioni
nel mondo e più di 26mila venditori professionali.
A restare indietro semmai sono le imprese tricolori: una
ricerca Tns sulle Pmi che non vendono online, commissionata da
eBay in occasione di un recente accordo con Confcommercio,
mostra come le piccole e medie imprese italiane siano state
finora bloccate nella ricerca di nuovi canali di commercio da
retaggio culturale, diffidenza e paura.
Addirittura il 92% delle Pmi intervistate ha dichiarato di non
aver mai preso in considerazione di utilizzare l'e-commerce
nonostante più della metà (52%) dichiari di avere un sito
internet. Una chiusura che rischia però di tenerle lontane da
una domanda che invece è in forte aumento: le stime di mercato
relative all'acquisto online di prodotti in Italia rivelano una
crescita pari al 24% in termini di volumi e al 15% in termini di
valori. Ancora più evidente è la diffidenza e mancanza di
lungimiranza delle Pmi (88%), che ritengono l'e-commerce poco o
per nulla utile o di quelle (il 69%), convinte che non porti
aumenti di fatturato. Invece solo su eBay.it nell'ultimo anno è
stato registrato un aumento del 20% dei venditori italiani che
ha realizzato un fatturato pari o superiore a 1 milione di
dollari.
Con l'avanzata dei giovani imprenditori tuttavia, il quadro è
destinato a cambiare: galoppa la crescita dell'e-commerce, nel
2016 saranno circa 16.000 i negozi online, il 165,4% in più
rispetto al 2009, dice uno studio di Confesercenti calcolando
che nel 2025 si raggiungerà quota 50.000. La discriminante è
anagrafica: chi si lancia nella vendita via web è di circa 10
anni più giovane della media del commercio al dettaglio (39,7
anni contro 48,2).
Il fenomeno però non è omogeneo: un terzo delle imprese che
commerciano via internet sono soprattutto concentrate in
Lombardia e Lazio. (ANSA).