(ANSA) - CITTA DEL VATICANO, 23 SET - Un passo in avanti nel
caso di Huma Younus, la ragazza cattolica rapita in Pakistan,
convertita forzatamente all'islam e data in sposa al suo
rapitore: il tribunale pakistano di primo livello di Karachi ha
emesso un mandato di arresto nei confronti di Abdul Jabbar, il
rapitore, e dei suoi complici. La quindicenne è rimasta incinta
a causa dello stupro ed è attualmente prigioniera. Lo riferisce
la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che segue
il caso dal primo momento, sostenendo anche le spese legali
della famiglia.
L'avvocato dei diritti umani, Tabassum Yousaf, è impegnata
nella difesa dei genitori dell'adolescente. "Si tratta di un
grande passo avanti verso la liberazione della minorenne
cristiana", riferisce la legale sottolineando però che
"all'epoca del rapimento era quattordicenne, il mese prossimo
sarà trascorso un intero anno e nella mia qualità di avvocato
dico che la giustizia ritardata è una giustizia negata". "Il
nostro sistema giudiziario è riluttante ed esitante quando si
tratta di assicurare la giustizia alle minoranze, come abbiamo
visto nel caso di Huma", afferma Tabassum Yousaf. (ANSA).