Tre religiosi clarettiani - Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria - sono stati rapiti nella regione anglofona nel sud-ovest del Camerun. Si tratta di padre Jude Thaddeus Langeh Basebang, padre Placide Muntong e uno studente della stessa congregazione religiosa. I tre - ha riferito oggi l'agenzia vaticana Fides - sono stati rapiti sabato scorso, 24 novembre, da uomini armati sulla strada per Muyenge, dove si stavano recando per una missione d'evangelizzazione e di assistenza presso la locale parrocchia. Al momento non si hanno ulteriori notizie sull'identità dei rapitori.
Nella crisi che sta sconvolgendo le due regioni anglofone del Camerun sono sempre più vittime uomini di Chiesa. Il 21 novembre scorso, quindi appena tre giorni prima, padre Cosmas Omboto Ondari, un missionario di nazionalità kenyana appartenente alla Società missionaria di San Giuseppe di Mill Hill, è stato ucciso a Kembong, a pochi km da Memfe, capoluogo del Dipartimento della Provincia Sud-Orientale, l'altra regione anglofona del Camerun.
Padre Cosmas, trentenne, è stato colpito due volte da una pattuglia di militari mentre si trovava di fronte alla chiesa di Martin of Tours, della quale era il vice parroco. Si tratta del secondo sacerdote cattolico ucciso nella regione anglofona sud-orientale. Il 20 luglio era stato ucciso don Alexandre Sob Nougi, 42 anni, parroco della parrocchia del Sacro Cuore a Bomaka, nella diocesi di Buea. Il 4 ottobre un seminarista Gerard Anjiangwe, era stato assassinato in circostanze simili a quelle di padre Cosmas. Il giovane di 19 anni era stato raggiunto da colpi sparati da un drappello di militari mentre si trovava di fronte alla chiesa parrocchiale di Santa Teresa di Bamessing, un villaggio nei pressi di Ndop nel dipartimento di Ngo-Ketunjia, nel nord-ovest del Camerun.
La protesta nella regioni anglofone per l'imposizione del francese nelle scuole e nei tribunali si è trasformata in una grave crisi politica dopo che alcuni movimenti hanno proclamato la secessione delle due aree con il nome di Ambazonia. Secondo alcune Ong che operano in Camerun nel conflitto tra l'esercito e i gruppi armati secessionisti più di 200 militari hanno perso la vita e 500 civili sono stati uccisi. Oltre 437.000 abitanti delle aree interessante dagli scontri sono stati costretti alla fuga.
Va ricordato inoltre che, sempre in Camerun, sono stati rapiti a novembre otto alunni e tredici suore, successivamente rilasciati dopo il versamento di un riscatto. A fine ottobre, infine, novanta studenti di un scuola presbiteriana vicino a Bamenda erano stati sequestrati da uomini armati. La loro liberazione è avvenuta pochi giorni dopo.