(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG - "Il 60% dei cristiani
indiani è costituito da dalit, i senza casta intoccabili.
Esclusi dal sistema sociale induista, grazie all'opera della
Chiesa cattolica hanno scoperto la propria dignità di esseri
umani. Ma proprio la fede cristiana, che ha portato tanta
ricchezza nelle loro vite, è un nuovo motivo di emarginazione".
Lo riferisce in una nota la Fondazione pontificia Aiuto alla
Chiesa che Soffre annunciando i suoi nuovi progetti nel Paese.
"Abbiamo pensato in particolare - spiega il direttore di Acs
Alessandro Monteduro - alle donne che vivono una condizione
perfino peggiore essendo tre volte discriminate: perché donne,
perché dalit e perché cristiane".
Due i progetti nella diocesi di Rayagada nello Stato di
Orissa. "Il primo progetto è un corso di formazione cristiana
nel quale 300 donne potranno approfondire in modo particolare
gli insegnamenti della Chiesa sul rispetto della dignità della
donna e sulla famiglia". L'altro progetto prevede invece la
costruzione di due cappelle, nei villaggi di Chithrakote e di
Chetanpur che offriranno a due comunità di 512 e di 239 fedeli
un luogo in cui pregare. "La Chiesa indiana compie un'opera
straordinaria nel riscattare i dalit e permettere loro di
iniziare una nuova vita con la consapevolezza che non sono
inferiori agli altri, come il sistema delle caste vuol far loro
credere, ma hanno eguale dignità", afferma Monteduro. La Chiesa
locale gestisce scuole, centri di assistenza sanitaria,
programmi di microcredito, collegi. (ANSA).