(ANSA) - ROMA, 9 LUG - Un giovane israeliano, un giovane
palestinese e una ragazza libanese; una giovane armena e un
ragazzo originario dell'Azerbaigian. Giovani di oggi, la cui
storia è chiamata a fare i conti con un'eredità di guerra e
ostilità. Come potranno superare l'odio reciproco che ne ha
segnato l'infanzia e l'adolescenza, che ha abitato le rispettive
famiglie, che si è diffuso nei loro popoli di appartenenza?
Sembra una sfida impossibile al cospetto di conflitti che durano
da generazioni. Eppure non è così. Questi giovani hanno scelto
di incontrarsi a Rondine e di provare a cambiare l'eredità della
guerra. "Scoprire la persona nel proprio nemico" è infatti la
scommessa dell'Associazione Rondine Cittadella della Pace.
L'esperienza è ora raccontata nel libro 'Rondine, cittadella
della pace. Storie di nemici che si incontrano" (di Franco
Vaccari con Francesca Simeoni per le Edizioni San Paolo).
In questo libro Ibrahim, Noam, Sarah, Maria e Agha si
raccontano, condividendo le loro storie, svelando se stessi e
spiegando come a Rondine queste storie si siano incontrate. Qui,
da nemici che erano, sono diventati uomini e donne impegnati
insieme per la pace nel mondo, a cominciare dalle loro stesse
società.
Franco Vaccari è il fondatore e Presidente di Rondine
Cittadella della Pace (il borgo è vicino Arezzo), mentre
Francesca Simeoni è una delle formatrici della struttura.
Domani Rondine presenta il suo Rapporto annuale 2018 a
Roma.(ANSA).