(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Un fondo straordinario per le prime
emergenze di 100mila euro, una colletta in tutte le comunità
parrocchiali di Roma e l'invito alla preghiera. Così la Chiesa
di Roma, su iniziativa del cardinale Angelo De Donatis, vicario
del Papa per la Diocesi di Roma, aderisce all'appello alla
solidarietà che il Santo Padre ha pronunciato domenica 19 agosto
a favore delle popolazioni del Kerala. Lo fa sapere, in una
nota, la Caritas Diocesana di Roma. Il piccolo stato meridionale
dell'India, dove è alta la presenza dei cristiani, da mesi è
flagellato da piogge monsoniche estremamente abbondanti e di
molto superiori alle medie stagionali, con un peggioramento
nell'ultimo mese a causa di un territorio ormai saturo d'acqua.
"Il Kerala ha bisogno di un aiuto urgente. La gente non può
rientrare nelle case, la maggior parte delle quali inagibili.
Abbiamo immediato bisogno di vestiti, alimenti, medicine, libri
scolastici e attrezzi da lavoro" ha detto il cardinale George
Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei
Siro-Malabaresi in contatto con la Caritas diocesana di Roma.
Dei 1.553 villaggi del Kerala, 1.287 sono stati colpiti dalle
alluvioni, causando finora oltre 350 vittime e la totale
distruzione di più di duemila abitazioni e di ventiquattromila
ettari di terreno coltivabile; interrotta gran parte delle vie
di comunicazioni e ingentissimi sono i danni alle attività
produttive di ogni tipo. Gli sfollati, accolti in campi di
accoglienza allestiti dal Governo, dalle organizzazioni non
governative o ospitati presso familiari, sono almeno
seicentomila.
"È un disastro senza precedenti a memoria d'uomo - dice padre
Paul Moonjely, direttore di Caritas India ed originario egli
stesso del Kerala - e l'estensione della distruzione è
sconcertante. Ciò nonostante la Chiesa, molto attiva, si è
mobilitata sin dalle prime ore nel portare soccorso alle vittime
e nel coordinarsi con le altre agenzie sul territorio".
Caritas India, in coordinamento con le Caritas diocesane dei
territori colpiti, ha fornito in queste settimane cibo, riparo,
acqua potabile e medicine. Le Chiese e i centri Caritas sono
aperti all'accoglienza e stanno facendo ogni sforzo di
assistenza sin dalle primissime ore dell'emergenza.(ANSA).