(ANSA) - CITTA DEL VATICANO, 30 GEN - I malati di lebbra
soffrono ancora oggi di emarginazione e il Vaticano torna a
lanciare un appello affinché a tutti i malati sia garantita
sempre la dignità. Nella Giornata mondiale per i malati di
lebbra (morbo di Hansen) che si celebra oggi, il Prefetto ad
interim del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano
integrale, card. Michael Czerny, sottolinea in un messaggio:
"Gli esperti concordano sul fatto che probabilmente uno dei
metodi più efficaci per ridurre la stigmatizzazione dei malati
di lebbra è la diagnosi precoce e il trattamento appropriato. La
pandemia di Covid-19 ha reso tutto questo molto difficile per
molti posti nel mondo in quanto ha complicato l'assistenza
sanitaria in generale. Ma nessuna pandemia può cambiare la
dignità della persona umana né il suo valore e valore
inviolabile nella società".
Il tema della Giornata mondiale della lebbra di quest'anno è
"Uniti nella dignità". "Tutti coloro che soffrono di lebbra
abbiano diritto a una vita dignitosa - è l'appello di Czerny - e
libera da malattie, stigma e discriminazione. In molti luoghi
del mondo dove la lebbra è diffusa, gli individui colpiti
continuano a vivere come emarginati, e questo porta ad una
miriade di problemi di salute mentale e prolunga il ciclo di
malattia. Le persone affette da lebbra spesso portano un doppio
fardello; non solo devono far fronte alla realtà fisica della
malattia, ma sperimentano anche ansia, depressione, disagio
psicologico, isolamento e tendenza al suicidio. Una visione
integrale della salute prevede la dimensione corporea così come
quella spirituale". (ANSA).