(ANSA) - ASCOLI PICENO, 29 GEN - "Sono d'accordo che non sia
obbligatorio il Green pass per entrare nelle chiese, perché so
che siamo già attenti e la fiducia che viene riposta in noi ce
la sia meritata sul campo. Se lo Stato dovesse renderlo
obbligatorio, comunque, ci adegueremmo molto volentieri". Così
il vescovo di Ascoli Piceno Gianpiero Palmieri. "Da parte della
chiesa italiana in generale c'è una grande attenzione alle
problematiche legate al Covid - ha detto oggi. incontrando la
stampa in occasione della 56/a giornata mondiale delle
comunicazioni sociali -. Ma c'è anche una fiducia conquistata
sul campo. L'estate scorsa, anche quando tante realtà avevano
smesso di avere attenzione riguardo comportamenti anti contagio,
l'uso delle mascherine, il distanziamento...nelle chiese
italiane questo non è mai mancato. Il fatto che ilGreen pass non
sia obbligatorio per entrare in chiesa nasce da questo
comportamento virtuoso e non è un privilegio". L'attenzione
resta molto alta in tutte le attività della Diocesi di Ascoli.
"In molte parrocchie il catechismo non è ripartito quando sono
state riaperte le scuole. Qualcuno - ha aggiunto mons. Palmieri
- l'ha interpretata come una misura eccessiva che però è stata
fatta anche per venire incontro a pressioni di molti genitori".
"Io sono favorevole a che non ci sia obbligo di Green pass per
accedere ai luoghi di culto perché so che le regole vengono
rispettate; se per caso ci fosse qualche parroco che non le
rispetta io interverrei prontamente, così come farebbero tutti i
vescovi italiani. Se fosse reso obbligatorio il Green pass per
entrare in chiesa - ha concluso il vescovo di Ascoli - non ne
sarei sconvolto e nemmeno dispiaciuto; è in gioco la salute
pubblica". (ANSA).