(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 10 NOV - Non può non definirsi
un passo cruciale nel rafforzamento delle relazioni tra la Santa
Sede e la Federazione Russa la "visita di lavoro" compiuta da
lunedì a oggi a Mosca dal segretario per i Rapporti con gli
Stati, il 'ministro degli Esteri' del Papa, arcivescovo Paul
Richard Gallagher. Un ruolo da 'tessitore' per la Ostpolitik
vaticana, quello che si è assunto il presule britannico, numero
tre della Segreteria di Stato, sfociato nei decisivi incontri
istituzionali di ieri col primo ministro russo Mikhail Mishustin
e col ministro degli Esteri Sergej Lavrov, e sul piano, sempre
oltremodo prudente, dei rapporti religiosi con la Chiesa
ortodossa, in quello col presidente del Dipartimento delle
relazioni esterne del Patriarcato di Mosca metropolita Hilarion
di Volokolamsk.
Se c'è qualcosa che colpisce, comunque, è il rilievo dato
alla visita sui siti delle istituzioni governative e sui media
russi - ben due le conferenze stampa -, a fronte del totale, e
quasi inspiegabile, silenzio dei media d'Oltretevere. Stando,
però, alla sostanza delle questioni in ballo, non lasciano certo
indifferenti i toni entusiastici usati dal premier Mishustin
sulle relazioni con la Santa Sede nell'incontro con Gallagher al
Palazzo del Governo, la cosiddetta 'Casa Bianca'.
"È importante sottolineare che la Russia e la Santa Sede
uniscono gli sforzi per superare le sfide globali, contrastare
il terrorismo e l'estremismo e proteggere la popolazione
cristiana nelle zone di conflitto. Agendo insieme, possiamo fare
molto per risolvere problemi morali, stabilire principi
umanistici nelle relazioni internazionali e sviluppare il
dialogo interreligioso", ha affermato.
Mishustin ha voluto anche sottolineare "l'atteggiamento
attento e rispettoso di papa Francesco nei confronti delle
posizioni della Russia sui problemi internazionali". "Attendiamo
con impazienza di rafforzare l'ulteriore cooperazione con il
Vaticano e lo sviluppo di relazioni in formati multilaterali, in
primo luogo, nell'Onu, nell'Osce e nel Consiglio d'Europa", ha
aggiunto, ricordando che il presidente Vladimir Putin ha già
incontrato tre volte papa Francesco in Vaticano.
Il premier ha espresso interesse per l'ampliamento della
cooperazione nel settore sanitario e anche nel campo
dell'istruzione, nel quale è in dirittura d'arrivo un accordo
sul reciproco riconoscimento delle qualifiche e dei titoli
accademici.
Molto intenso anche il confronto con Lavrov, in cui sono
entrati temi come la Siria, la minaccia afghana, i migranti ai
confini polacchi. Per il Ministero degli Esteri russo, "le
relazioni Russia-Vaticano si stanno sviluppando in modo
costruttivo sia a livello interstatale che lungo la linea di
interazione tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica. I
nostri legami con il Vaticano si basano su posizioni
tradizionalmente consonanti sui temi del mantenimento della
pace, della protezione dei valori umani e dei fondamenti morali
della società, per molti aspetti una comprensione comune dei
processi globali di sviluppo mondiale. Un dialogo politico
bilaterale attivo viene condotto nello spirito della
comprensione reciproca". La Russia, inoltre, "apprezza gli
sforzi della Santa Sede volti a sostenere il primato del diritto
internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, modalità
pacifiche e diplomatiche di risoluzione dei conflitti".
Un avvicinamento e una consonanza, quindi, esplicitati con
apprezzamenti tali che - in condizioni normali - farebbero
pensare anche alla possibilità dell'ipotetico viaggio di papa
Francesco a Mosca. Ma qui, entrando in campo i rapporti tra le
due Chiese, la cattolica e l'ortodossa, siamo ancora lontani. E
anche se il colloquio di Gallagher col metropolita Hilarion si è
svolto "con la benedizione di Sua Santità il patriarca Kirill di
Mosca e di tutte le Russie" - ha cesellato il Patriarcato -
resta fermo quanto detto recentemente sia da Hilarion che dal
cardinale segretario di Stato Pietro Parolin: per il viaggio
"attualmente non ci sono le condizioni", mentre un nuovo
incontro del Papa con Kirill, dopo quello del 2016 all'Avana,
"non è in agenda". (ANSA).