Al termine del Vertice panamericano dei giudici su "I diritti sociali e la dottrina francescana", promosso tra ieri e oggi in Vaticano, nella Casina Pio IV, dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali, papa Francesco ha firmato il documento finale, denominato "Dichiarazione di Roma". "Siamo profondamente preoccupati per il deterioramento dei sistemi normativi nazionali e internazionali e, in particolare, per il degrado nell'esercizio universale dei diritti economici, sociali e culturali", vi si legge.
Osserviamo un pronunciato processo globale di dualizzazione sociale che comporta ingiustizia strutturale e violenza - prosegue -. In un modo senza precedenti, una minoranza in contrazione sta accumulando la ricchezza del mondo, diminuendo il benessere e la dignità di milioni di esseri umani". Allo stesso tempo, "notiamo che l'attuale sistema economico globale fa poco o nulla per mantenere l'ambiente stabile, contribuendo così a un degrado integrale dell'esistenza umana", mentre "gli insegnamenti e l'esempio di Papa Francesco ci fanno interrogare noi stessi e, indipendentemente dalle nostre convinzioni religiose personali, ci incoraggiano a riconsiderare il modo in cui affrontiamo la nostra missione giudiziaria".
"La situazione attuale dell'umanità ci affida l'enorme responsabilità di monitorare giudizialmente l'adempimento dei diritti umani, una posizione ferma e coraggiosa che, in pratica, limita quelle azioni che sono distruttive e degradanti per l'umanità e per il nostro pianeta", dice ancora il documento: "Riteniamo essenziale per gli Stati riconoscere l'efficacia incondizionata dei diritti economici, sociali e culturali e modificare le loro politiche di bilancio al fine di raggiungere operazioni equa ed equa ai fini di una stretta osservanza".
I firmatari chiedono anche "a tutti i Paesi di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che sono gli impegni specifici e temporali della nostra generazione per adempiere alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e ai relativi accordi sui diritti umani". E "intraprendere azioni decisive per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo sul clima di Parigi, che sono vitali per la sopravvivenza e il benessere dell'uomo, specialmente per i poveri e le generazioni future".
"Comprendiamo che è impossibile vivere in pace e in democrazia quando i nostri processi politici e sociali si sforzano di privare le persone e distruggere l'ambiente", si rileva. Inoltre "facciamo attenzione a qualsiasi tentativo di sfruttare il sistema giudiziario al fine di limitare i diritti umani in scenari politici ed economici, denaturare le funzioni giudiziarie e distruggere la democrazia".
"Sottolineiamo che quando i sistemi di comunicazione sono focalizzati sulla pressione sui poteri pubblici a scapito dei diritti umani, perdono la loro essenza e mettono in pericolo le istituzioni sostituendo i poteri pubblici con operazioni mediali di dubbia legittimità", dice ancora la Dichiarazione di Roma.
"In questo contesto di crisi planetaria, chiediamo ai nostri colleghi giudici delle Americhe di assumere il ruolo che il tempo presente ci richiede, coordinando gli sforzi, progettando strategie e ratificando quotidianamente il nostro impegno per la dignità umana, la pace globale e la realizzazione dei diritti umani in tutte le dimensioni", è la conclusione.