"Posso dire che noi come Santa Sede siamo interessati all'adozione del Patto non solo da adesso, ma già dall'inizio. Abbiamo preparato in base alla nostra esperienza, proposte concrete che si chiamano in italiano "Venti punti di azione pastorale". Così abbiamo condiviso con gli altri stati già il frutto di ciò che facciamo, ciò che vogliamo, ciò che sogniamo". E' quanto ha spiegato padre Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale, intervenendo alla Stampa estera a una conferenza stampa sul Patto mondiale per le Migrazioni assieme agli esponenti di International Catholic Migration Commission in vista della firma del Global Migration compact il 10 e 11 dicembre a Marrakech.
"Dobbiamo portare questo tesoro della Chiesa - ha affermato padre Czerny - dentro il consesso delle consultazioni. Così siamo molto contenti di vedere che il Patto sulle migrazioni non soltanto riflette punti importanti del nostro documento ma anche l'approccio, lo stile. Questi venti punti sono principi e valori che tutti gli uomini di buona volontà possono accordare ai migranti. Nel nostro desiderio di promuovere il dialogo e la cultura dell'incontro, esortiamo a non lasciare che la paura, che ha le sue ragioni, decida. Questo è il problema. Siamo contenti - ha quindi aggiunto - della esperienza intergovernativa, dell'approccio multilaterale. E' una chiave indispensabile per arrivare a soluzione dei problemi".
Sull'appuntamento di Marrakech, padre Czerny ha aggiunto: "Io dico che non dobbiamo aspettare il 12 dicembre, il processo di consultazione ha già portato risultati. Io dico soltanto che per la Santa Sede la cosa importante è che la migrazione sia sicura, ordinata e regolare".