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Locali delle Stimmate di San Lorenzo tornano all'antico aspetto

Restaurati gli spazi sotto la Sagrestia Nuova di Michelangelo

(ANSA) - FIRENZE, 05 MAG - Riportati al loro antico aspetto i locali delle 'Stimmate' nei sotterranei della Basilica di San Lorenzo di Firenze. Gli spazi, concessi dal granduca Ferdinando I e dal Capitolo Laurenziano alla Compagnia delle Sacre Stimmate di San Francesco per le proprie riunioni, rappresentano un'eccellenza storico-artistica riportata alla luce grazie a tre anni di restauri, dopo anni di abbandono.
    Gli spazi, che si trovano proprio sotto la Sagrestia Nuova di Michelangelo Buonarroti, vennero concessi alla confraternita dei laici come luogo di preghiera, di incontri, di vita sociale. Nei secoli successivi gli spazi furono decorati da Niccolò Nannetti e Pietro Anderlini. Agli inizi del Novecento i locali vennero destinati alle attività dei giovani della parrocchia, con pesanti modifiche agli ambienti: la cappella di San Giovanni fu trasformata in teatro, mentre la cappella della Santa Infanzia venne nascosta da un muro. Le opere d'arte e gli oggetti di culto furono poi trasferiti nel palazzo arcivescovile; gli arredi fissi rimossi dopo l'alluvione del 1966, e depositati in un magazzino a Palazzo Pucci da dove se ne persero le tracce. Il ritrovamento, sotto una scialbatura, della volta affrescata da Niccolò Nannetti, ha dato il via ai lavori di restauro che hanno riportato alla luce i portali in pietra serena, le architetture, le pavimentazioni. Riportato nella sua sede originale anche quanto è rimasto del patrimonio artistico. Il restauro, durato tre anni, ha richiesto un investimento di circa 130.000 euro stanziati dalla Fondazione Crf, dalla parrocchia e dall'Opera medicea.
    "Siamo molto soddisfatti di poter presentare gli spazi riportati al loro antico splendore dopo questo lungo e accurato restauro", commenta Paolo Padoin, presidente Opera Medicea Laurenziana. "Abbiamo recuperato una serie di ambienti di grande valore artistico - spiega monsignor Marco Domenico Viola, priore di San Lorenzo - che mi auguro torni ad essere un luogo di aggregazione in chiave culturale, con conferenze, concerti ed esposizioni di grande spessore". (ANSA).
   

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