(ANSA) - BOLOGNA, 04 GIU - Sono ventuno i Comuni
dell'Emilia-Romagna che domenica prossima, 12 giugno, andranno
alle urne per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. Il
focus principale è sulle due città capoluogo di provincia,
ovvero Parma e Piacenza. Fra i Comuni superiori a 15mila
abitanti, ovvero quelli che nel caso nessuno dei candidati
sindaco raggiunga il 50% più uno dei voti si ricorrerà al
ballottaggio domenica 26 giugno, si vota anche a Riccione
(Rimini) e Budrio (Bologna). Gli altri 17 Comuni hanno invece
meno di 15mila abitanti e le elezioni, come prevede la legge, si
svolgeranno in un turno unico, indipendentemente dal risultato.
Votano più o meno 360mila elettori, divisi in 466 sezioni
elettorali. Si vota in un unica giornata, dalle 7 alle 23, ma
nello stesso giorno i seggi saranno aperti anche in tutti gli
altri Comuni per i referendum sulla giustizia.
Parma e Piacenza sono due città vicine e legate per
moltissimi aspetti sociali, economici e culturali, ma la
situazione politica fra le due città non potrebbe essere più
diversa: intanto perché a Parma finisce l'era di Federico
Pizzarotti che ha portato a termine il suo secondo mandato e
quindi non è ricandidabile, mentre a Piacenza la sindaca uscente
Patrizia Barbieri può andare a caccia del bis. Poi perché le
coalizioni e i partiti si presentano in forma molto diversa, un
po' per specificità locali, un po' per le scosse di assestamento
della politica nazionale che ha in queste elezioni l'ultimo test
prima delle politiche dell'anno prossimo.
A Parma non è presente il Movimento 5 Stelle, che nel 2012
conquistò proprio qui la sua prima vittoria importante. Per il
resto il centrosinistra è unito dietro a Michele Guerra,
assessore alla cultura uscente, sostenuto, anche dal Pd che ha
siglato un'alleanza con 'Effetto Parma', il movimento civico
fondato da Pizzarotti dopo la sua uscita dal M5s. Il
centrodestra invece si è frammentato: la Lega e Forza Italia
sostengono una vecchia conoscenza della politica parmigiana,
come Pietro Vignali, sindaco dal 2007 al 2011, mentre Fratelli
d'Italia ha scelto la corsa solitaria, sostenendo Priamo Bocchi.
Civiltà parmigiana, storica lista civica di Elvio Ubaldi,
candida invece Dario Costi, in alleanza con Azione.
A Piacenza la situazione è sostanzialmente ribaltata, con i
partiti principali del centrodestra compatti a sostegno della
sindaca uscente Patrizia Barbieri. A dividersi, in questo caso,
è il centrosinistra: il Pd, con Italia Viva e Piacenza
Coraggiosa, sostiene la consigliera regionale Katia Tarasconi,
mentre la sinistra, in tandem con il M5s, ma anche con +Europa,
candida l'ex assessore comunale Stefano Cugini. Un'altra
candidatura, tuttavia, potrebbe pescare nel bacino di Barbieri:
quella dello storico leader dei liberali piacentini Corrado
Sforza Fogliani, ex presidente nazionale di Confedilizia.
Viste le forze in campo non è per niente da escludere che la
partita decisiva per chi governerà le città nei prossimi cinque
anni si giocherà il 26 giugno al ballottaggio, quando sarà
interessante capire come si collocheranno le forze che non sono
riuscite a piazzare il proprio candidato fra i due più votati.
Gli altri comuni al voto sono Terre del Reno (Ferrara);
Castrocaro Terme-Terra del Sole, Dovadola e Longiano
(Forlì-Cesena); Bomporto, Castelnuovo Rangone e Novi (Modena);
Bardi (Parma); Bettola, Carpaneto Piacentino, Monticelli
d'Ongina e Villanova sull'Arda (Piacenza); Riolo Terme
(Ravenna); Campegine (Reggio Emilia); Coriano, Morciano di
Romagna e Sant'Agata Feltria (Rimini). (ANSA).