Quello che i carabinieri stavano
cercando, in un'indagine sullo spaccio di stupefacenti a
Bologna, non era un comune 'pusher' di strada, ma uno di quelli
che vengono definiti 'pesci grossi'. L'operazione, condotta dal
nucleo operativo della compagnia Bologna Centro, ha portato
all'arresto di un imprenditore trentenne italiano, titolare di
un'attività nel settore della ristorazione, trovato in possesso
di oltre 57 kg fra hascisc e marijuana e di quasi 98mila euro in
contanti.
Al primo controllo, mentre era in auto sotto casa, ha deciso
di collaborare, consegnando ai militari lo zaino che aveva con
sé, che conteneva alcune dosi, e ammettendo di averne altre in
casa, per un totale di una ventina di grammi. Gli investigatori
non si sono fermati a quello e hanno ispezionato l'appartamento,
trovando in un armadio 97.840 euro in contanti. Una cifra che ha
fatto ipotizzare un giro di droga superiore rispetto al
quantitativo inizialmente sequestrato.
Le indagini sono proseguite analizzando i messaggi sul
telefonino dell'imprenditore e scoprendo, sempre in casa, un
paio di chiavi che hanno portato fino a due garage in una
traversa di via San Donato. Qui erano custoditi circa 50 kg fra
hashish e marijuana. Altri 7 kg sono stati trovati in un fermo
deposito in uso all'uomo, nella sede di una compagnia di
trasporti internazionali, i cui riferimenti erano sul suo
cellulare.
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