GENOVA - "Il gruppo Erg non ha in programma di spostare la sede direzionale da Genova, il dramma del ponte Morandi non è certo un motivo che potrebbe farci cambiare idea, la cosa più importante è vedere come andrà il Paese nei prossimi anni. Spesso le aziende cambiano sede non da una città all'altra, ma da un Paese all'altro: se le prospettive non sono di stabilità, da questo punto di vista saremo osservatori attenti". Lo dichiara il presidente del gruppo Erg, Edoardo Garrone, intervistato dall'ANSA in occasione dell'80/mo compleanno dell'azienda.
"Oltre all'Italia, i Paesi per noi strategici per lo sviluppo dei prossimi quattro anni sono Francia, Germania e Regno Unito, - spiega - dove siamo già presenti e vogliamo aumentare i nostri investimenti. Sono nazioni che garantiscono una stabilità regolatoria, in particolare nel Regno Unito le condizioni di vento per gli impianti eolici sono assolutamente straordinarie".
"Per settant'anni abbiamo operato nel petrolio, negli ultimi dieci abbiamo trasformato in realtà l'intuizione di passare dal petrolio alle energie rinnovabili, un business totalmente diverso, in particolare per quanto riguarda gli aspetti logistici - commenta - Mentre una raffineria e una rete di distribuzione ha una logistica ben definita, nelle rinnovabili c'è molta più dispersione impiantistica sui territori, gli aspetti regolatori sono molto diversi e decisivi, così come l'aspetto industriale e commerciale".
"Le rinnovabili sono sempre un'energia, un'energia molto diversa rispetto al petrolio, ma non abbiamo cambiato il nostro Dna. - ribadisce Garrone - Il fattore chiave del nostro successo sono le persone, le risorse umane, che hanno guidato il cambiamento: in azienda facciamo più del doppio di ore di formazione rispetto alla media italiana, abbiamo attuato tre riorganizzazioni in dieci anni e il processo di cambiamento continua".
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