ROMA - Primo piano per i filiari "eroici" alla 52/ma edizione di Vinitaly. La Cia-Agricoltori Italiani ha messo in luce nel suo stand le caratteristiche produttive dei filari italici che raggiungono il 90% di pendenza e contribuiscono alla produzione del miglior vino italiano. L'organizzazione agricola ha raccontato nello specifico la storia delle Terre del Ramie nel quale esiste una produzione di nicchia ad opera di giovani vignaioli che hanno recuperato nell'alto Pinerolese, sui versanti che salgono verso Prali e Sestriere (600-800 metri sopra il livello del mare), l'antica tradizione vitivinicola del XIV secolo.
A raccontare l'esperienza il 35enne Hammond Combe, vicepresidente del Consorzio del Ramie (10 soci per 3 mila bottiglie l'anno) e viticoltore nell'azienda di famiglia che produce vino di montagna e ne imbottiglia oltre 500 litri a ogni vendemmia. "Agli eroi dell'agricoltura e della viticoltura dobbiamo attenzione e riconoscimento - ha spiegato il presidente nazionale Cia Dino Scanavino -. Sostenerli e rappresentarli è - ha aggiunto - una nostra responsabilità. La storia di Consorzio di Ramie, in particolare, è una valida guida. Ci dà elementi - ha aggiunto - ben chiari di riflessione per alzare l'asticella e fare un scatto di livello, oltre la burocrazia e i processi precostituiti. La lezione - ha concluso - ci arriva da un 35enne, quindi da un giovane, da un Consorzio che ha soli 7 anni e dà una linea tracciata secondo innovazione e sostenibilità". Viene ricordato infine dalla Cia che il Mipaaf si è da tempo impegnato a tutelare e valorizzare i viticoltori e agricoltori "eroici", dalla Vale d'Aosta a Pantelleria. Prima con l'inserimento nel Testo Unico sul vino, entrato in vigore a gennaio 2017, poi con il primo Censimento dell'Agricoltura eroica quale mappatura delle attività a livello nazionale.
In collaborazione con:
Cia