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Da Monte Bianco a Cogne, Valle d’Aosta narrata con pietra

In mostra le fotografie di Diego Cesare

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La pietra come chiave di lettura per raccontare la Valle d’Aosta, con un progetto fotografico dalla forte connotazione territoriale: la mostra fotografico ‘Diego Cesare. Bèrio’ presenta al pubblico una selezione di 35 fotografie in bianco e nero di medie e grandi dimensioni, realizzate col banco ottico e stampate manualmente ai sali d’argento. Aperta al pubblico dal 9 novembre al 29 marzo 2020 nella chiesa di San Lorenzo di Aosta, in piazza Sant’Orso, documenta gli aspetti più significativi del territorio della regione alpina, declinati proprio attraverso il tema della pietra. E fotografati sia dal punto di vista naturalistico e ambientale, sia da quello storico e antropologico dei manufatti prodotti dall’uomo nel corso della storia.
Dalla valle di Cogne a Fontainemore, dal Monte Bianco all’orrido di Pré-Saint-Didier, le fotografie in mostra fanno intraprendere un viaggio suggestivo in una regione nel cuore delle Alpi, che viene descritta in maniera originale e inedita grazie allo sguardo di un professionista della fotografia, Diego Cesare. Nato a Morgex, in Valle d’Aosta, dove risiede e lavora è diventato fotografo professionista nel 1985 dopo aver compiuto gli studi artistici. Collabora attivamente con la Regione autonoma Valle d’Aosta, con varie agenzie di pubblicità e con studi grafici italiani e francesi.
La scelta di intitolare il suo progetto fotografico Bèrio (pietra in franco-provenzale) “afferma il legame dell’autore con la propria terra, la Valle d’Aosta, - spiega la curatrice, Daria Jorioz, - in una sintesi verbale che ricorre all’utilizzo della lingua del cuore, connessa all’infanzia e alla figura materna, ed enfatizza la dimensione identitaria, tanto esperienziale quanto emotiva, di questo lavoro. Da documento la fotografia diventa diario, visione soggettiva, testimonianza autografa di uno sguardo”.

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