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Lavoro: De Masi, intelligenza artificiale toglierà posti

Il sociologo a 'Smart Life', reddito di cittadinanza necessario

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MODENA - "L'intelligenza artificiale sostituirà l'essere umano nel mondo del lavoro e dunque lo Stato dovrà attivarsi per far fronte a masse di persone senza occupazione, l'unico modo sarà con il reddito di cittadinanza, quello puro". Questo il fulcro dell'intervento che il sociologo Domenico De Masi (Il lavoro del XXI secolo) ha portato alla chiesa di San Carlo di Modena, nell'ambito del Festival 'Smart Life', una tre giorni dedicata alla cultura digitale.

Sul lavoro - ha detto De Masi nell'incontro organizzato da Bper Banca - l'intelligenza artificiale che contraddistingue la nostra epoca ha portato soprattutto il fatto che queste innovazioni sono pensate per sostituire l'essere umano: prima l'operaio nei lavori pericolosi e faticosi, poi gli impiegati con il computer, infine i professionisti. Questo sarà un problema immediato sul mercato del lavoro. Le tecnologie precedenti - aggiunge De Masi - hanno sottratto lavoro all'essere umano, ma poi ne hanno creato del nuovo. Penso alla locomotiva che ha sostituito i carrozzieri, ma ha poi creato lavoro per i capostazione. Sarà la stessa cosa con l'intelligenza artificiale? Credo di no. Le nuove tecnologie toglieranno più lavoro di quanto ne creeranno. E credo anche questo sia un bene, perché gli esseri umani non sono fatti per il lavoro bruto, ma per la creatività e la pro-creatività. Cioè tutte cose che sono fatte molto meglio nel tempo libero che non nel tempo di lavoro. Più le tecnologie cambiano, più le masse sono espulse dal mondo del lavoro; a fronte di questi 'intervalli', che prima non esistevano, bisogna che la società e lo Stato intervengano con il welfare e quindi assicurino un sostegno a chi si trova disoccupato per un certo periodo, o per un lungo periodo o addirittura per sempre e non per colpa sua".

Un sostegno che, dice il sociologo, "secondo me va dato incondizionatamente, non c'è tempo per mille sotterfugi o mille prove, mille controlli, prima di erogare questi servizi. Il disoccupato ha bisogno di reddito. Sono per il reddito di cittadinanza a livello puro, non come attualmente è il reddito di inclusione, che richiede una serie di condizioni poi difficilissime da verificare. Sempre più l'organizzazione del lavoro richiederà il reddito di cittadinanza, se non si vuole avere - termina De Masi - una crescente massa di poveri".

In collaborazione con:
Comune di Modena

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