MODENA, 29 SET - L'impiego 'tipo' del prossimo futuro? "Potrebbe essere quello del mediatore culturale tra il mondo analogico, quello più umano, e il mondo digitale". Il suggerimento arriva da docenti ed esperti che oggi a Modena si sono confrontati sull'impatto delle tecnologie su società ed economia nell'ambito del Festival "Smart Life".
La manifestazione, giunta alla seconda giornata, con 120 appuntamenti in tre giorni analizza da più punti di vista proprio la cultura digitale. "Sarà molto forte - commenta Gianluca Marchi, professore del dipartimento di Economia 'Marco Biagi', Unimore - e sta già avvenendo. Le tecnologie potranno includere ed escludere l'uomo, questa sarà la vera sfida. Come può reagire un guidatore di autobus e taxi, per esempio, che sempre più spesso sente parlare di guida autonoma? Ci saranno figure favorite dalla digitalizzazione - aggiunge Marchi - ed altre perdenti, mentre per le politiche spesso non c'è il tempo necessario per adattarsi ai grandi cambiamenti della digitalizzazione". Carlo Batini, professore dell'Università Bicocca di Milano ravvisa che "il mondo analogico e quello digitale si stanno velocemente ibridando, per questo si calcola che presto ogni essere umano avrà in media mille sensori a disposizione". Per quel che riguarda l'applicazione della digitalizzazione al mondo del lavoro, Batini cita, su tutti, un esempio: "Non è detto che porti necessariamente delle cose positive. In India è stato automatizzato il catasto, con il censimento dei terreni, per diminuire - spiega Batini - la burocrazia e la corruzione. Prima i contadini semplicemente indicavano su delle mappe i terreni. È successo che le persone con più soldi e con più tecnologia a disposizione sono risultate favorite, mentre ben presto è stata necessaria una figura di mediazione tra la popolazione e il digitale per riuscire a fare il censimento. Alla fine corruzione e burocrazia sono cresciute". Altro rischio sottolineato da Batini: "Si nota sempre di più come le risorse umane siano a disposizione dei privilegiati, mentre i settori della società meno privilegiati si trovano a vivere maggiormente a contatto con processi automatizzati e tecnologici. Per questo - conclude Batini - serve l'esperienza dell'attività umana tra il mondo analogico e quello digitale. Il lavoro del futuro sarà quello del mediatore tra queste due realtà".
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Comune di Modena