L'aumento "endemico e sistemico" delle disuguaglianze sociali, l'aggravarsi della questione ambientale, e "la rottura del collegamento tra mercato e democrazia" sono "conseguenze dell'insegnamento di cattivi maestri" della scienza economica: lo ha affermato Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ospite del Festival nazionale dell'Economia civile in corso a Firenze.
Oggi, secondo Zamagni, "viviamo sotto un pensiero unico che è camuffato e veicolato dai cosiddetti social in maniera tale che le persone, soprattutto i giovani, lo bevono senza rendersi conto che sono manipolati dall'esterno: e il guaio è che questi giovani pensano di essere liberi. Allora, quando spiego loro questo, e faccio vedere loro caso per caso come avviene, io vedo che in gran parte dei giovani c'è un moto di reazione, di protesta. Ecco, questo è ciò che fa l'economia civile".
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