Da sette anni la primavera è diventata la stagione della 'parola' in Valle d'Aosta con il Festival letterario 'Les Mots', promosso dall'Amministrazione regionale nel 'salotto buono' di Aosta, la centrale piazza Chanoux.
La rassegna caratterizza e anima il periodo tra fine aprile inizio maggio nel capoluogo valdostano, conducendo protagonisti della cultura italiana e internazionale - artisti, scrittori, attori, musicisti, giornalisti, poeti e scienziati – a dibattere su un tema proposto dalla direzione artistica, fin dall'esordio affidata allo scrittore e critico letterario Arnaldo Colasanti, attraverso le proprie opere editoriali.
Nel 2010 il Festival della parola in Valle d'Aosta si interrogò sul tema dell'esilio. È poi seguita nel 2011 la seconda edizione sul tema del coraggio. Nel 2012 fu la volta della libertà seguita, l'anno seguente, dalla tentazione e nel 2014 dalla rinascita, Nel 2015 il tema di 'Les Mots' è stato la fiducia, mentre quest'anno sarà 'la sfida' a caratterizzare gli interventi dei protagonisti degli incontri letterari, e a improntare la scelta artistica degli eventi collaterali.
La prima edizione della rassegna vide partecipare oltre 4.000 persone agli appuntamenti dello 'Spazio Incontri', mentre la libreria 'Agorà' cui partecipavano tutti i librai di Aosta accolse oltre 10.000 visitatori (al tempo i due spazi erano separati, mentre da alcuni anni le aree riservate ai librai e agli eventi sono in comune). Il risultato lusinghiero fu trainato dal 'testimonial' d'eccezione scelto per lanciare il festival, il compianto Lucio Dalla che, dopo aver fornito un 'antipasto' tra lettura e musiche al Castello di Sarre qualche mese prima, tenne un concerto al Palais di Saint-Vincent durante il festival.
Voci di quell'edizione furono, tra gli altri, oltre al cantautore bolognese, Tahar Ben Jelloun, Enrica Bonaccorti, Ernesto Ferrero, Giorgio Forattini, Giulio Mogol, Marcello Veneziani e Stefano Zecchi, ma nel corso degli anni, anche in quelli in cui la crisi economica ha costretto a contenere gli appuntamenti artistici e culturali, il festival della parola ha sempre presentato nella struttura di piazza Chanoux uno spaccato importante della cultura e dell'editoria non solo italiane.
Nella seconda edizione Babel incontrò la storia con un omaggio a Giovanni Paolo II, a pochi giorni dalla sua beatificazione, e con un ricordo di Aldo Moro attraverso la figlia Agnese. E ancora parteciparono Sveva Casati Modignani, Andrea De Carlo, Franco Di Mare, Federico Moccia, Francesca Melandri, Giordano Bruno Guerri, Simona Marchini e Giancarlo Magalli.
L'anno seguente il tema della libertà fu discusso e interpretato da Giovanni Allevi, Vittorio Andreoli, Antonio Caprarica, Aldo Cazzullo, Furio Colombo, Mauro Corona, Fabrizio Del Noce, Dario Franceschini, Anna Kanakis, Dacia Maraini, Don Mazzi, Giorgia Meloni, Giampiero Mughini, Pupo, Bruno Quaranta, Domenico Starnone, Younis Tawfik e Paolo Villaggio.
Nel 2013 sono intervenuti Michele Ainis, Lorenzo Amurri, Dario Argento, Pupi Avati, Antonella Boralevi, Luisella Costamagna, Giuseppe Culicchia, John Perkins, Jacqueline Raoul-Duval, Enrico Ruggeri, Marcello Sorgi e Cinzia Tani, mentre l'anno seguente il festival ha accolto all'insegna della 'rinascita' le testimonianze di Giorgio Pressburger, Corrado Formigli, Silvio Garattini, Piergiorgio Odifreddi, Tony Wheeler, Antonio Scurati, Cinzia Leone, Umberto Broccoli e Giusy Versace. Lo scorso anno, infine, hanno dato contenuto alla parola 'fiducia' Lucia Annibali, Hervé Barmasse, Gino Battaglia, Massimo Bray, Paolo Crepet, Catena Fiorello, Roberto Gervaso, Flavio Insinna, Antonio Manzini e Andrea Scanzi.
In collaborazione con: