TARANTO - "Credo che questo evento sia l'esempio di una bellissima interazione culturale e credo che è sempre importante che le diverse forme d'arte collaborino e interagiscono. Questa è sicuramente una di quelle occasioni fatte apposta per questo". Parola di Raphael Gualazzi, il 38enne cantautore e pianista di Urbino, in una intervista all'ANSA prima della sua partecipazione a uno degli "Incontri con l'autore alla villa Peripato di Taranto nell'ambito del Medimex 2018, il salone internazionale della musica promosso da Puglia Sounds.
"La mia passione per il jazz - ha rivelato - nasce dal senso di libertà che questo genere di musica evoca. Innanzitutto la libertà che si ha sul palco quando si eseguono e interpretano i brani assieme ai musicisti. Ho iniziato ascoltando molti pianisti virtuosi e ritmici, ma ho vissuto il jazz in tutta la sua cronologia, partendo dal ragtime fino a Gershwin e i grandi musicisti classici". Gualazzi ha anticipato i suoi nuovi progetti. "Sto lavorando al nuovo album - ha dichiarato - e quindi sono in fase molto creativa e sto portando avanti diverse collaborazioni. Quest'estate mi esibirò in un numero abbastanza limitato di concerti per non togliere del tempo a quello che è il lavoro che in questo momento mi interessa di più, ovvero la creazione di nuovi brani. Ci saranno alcun recital pianoforte e voce e anche alcuni concerti in trio in tutta Italia che comunicheremo successivamente".
L'esperienza come maestro concertatore della serata finale del Festival della Taranta del 2017? "E' stata meravigliosa perchè sono stato a contatto - ha detto il cantautore - con quella che è stata una tradizione che ci ricollega al nostro passato più ancestrale, a tutto quello che è il nostro percorso non solo musicale ma soprattutto culturale, la nostra derivazione greca e il nostro vero blues. La musica salentina rappresenta quello che è il vero blues italiano, proprio come nei campi di cotone nascevano le Work songs che davano sostegno agli schiavi di colore".
In collaborazione con:
Medimex