ROMA - Meno newslot nei bar e negli altri esercizi pubblici che non hanno come attività primaria il gioco, più apparecchi nelle sale e nei negozi dedicati. E' questa una delle tendenze individuate nella conferenza di apertura di Enada attraverso i dati ufficiali forniti dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli all'associazione nazionale Sapar (Sezione Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative).
Questo cambiamento è avvenuto soprattutto alla luce dei nuovi regolamenti restrittivi disposti dalle amministrazioni comunali. Un nuovo assetto che, nei fatti, confina il gioco nelle sale dedicate, non risolvendo il problema della ludopatia. Le location con Awp installate al loro interno in Italia sono calate da 115.251 a 111.164 (-3,55%). Il calo è appunto causato dalla riduzione delle attività che non hanno come fonte primaria il gioco (bar, ristoranti, stabilimenti balneari, alberghi, edicole e circoli privati) passati dagli 84.973 esercizi del 2012 agli 80.867 del 2013. Al contrario sono in crescita i negozi di gioco (da 701 a 1.321, +88,45%), gli esercizi dedicati VLT/slot (da 2.682 a 3.059, più 14,06%).
In calo anche le sale da gioco 'classiche', con l'uscita dal mercato di 955 esercizi in un anno.
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