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Contrabbando, a Napoli 43% sequestri sigarette illegali 2016

Rinnovata collaborazione tra Bat e Comando provinciale Gdf

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ROMA - Nel corso del 2016, secondo i dati della Guardia di Finanza, in Italia sono state sequestrate oltre 243 tonnellate di sigarette illegali. Più del 43% di questi sequestri è stato effettuato dal Comando Provinciale di Napoli, a conferma della centralità del capoluogo campano nelle attività legate alla lotta al contrabbando. Anche nei primi undici mesi del 2017, sono stati 1.807 gli interventi che hanno consentito di sequestrare quasi 62 tonnellate di t.l.e. (tabacchi lavorati esteri) di contrabbando.
Questi i dati emersi in occasione di una visita privata organizzata presso la sede della Società Geografica Italiana – con la partecipazione del presidente e amministratore delegato di British American Tobacco Italia, Andrea Conzonato e del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, generale B. Gianluigi D'Alfonso - per rinnovare il rapporto di collaborazione tra la GdF di Napoli e Bat Italia nella comune lotta al fenomeno del commercio illecito di sigarette.
Anche quest'anno (come già successo nel biennio 2015-2016), l'azienda ha deciso di donare al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli mezzi e strumenti utili (come autovetture ma anche tablet, pc portatili e stampanti, fotocamere, scanner radio, videocamere, binocoli con visore notturno, etc…), per potenziare le attività di prevenzione e contrasto di un fenomeno criminoso la cui portata resta sempre preoccupante. In Italia, infatti, 6 sigarette su 100 sono infatti illecite, con una conseguente perdita per le casse dello Stato, nel solo 2016 di oltre 800 milioni di euro.
"Il contrabbando è cambiato e per contrastarlo sono necessarie strategie innovative. Parliamo di un fenomeno che oggi, in Italia, grazie anche allo straordinario lavoro delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni è sotto controllo e stabile, con il 5,8% di incidenza sul mercato", ha dichiarato Andrea Conzonato, ad di Bat Italia, sottolineando che comunque il consumo di sigarette illecite nel nostro paese resta molto elevato (4,5 miliardi). Gli ultimi dati diffusi dalla GdF, ha continuato Conzonato, "contribuiscono a rendere l'idea di un problema che non può e non deve essere sottovalutato. Per questo motivo, da anni siamo orgogliosi di collaborare con la Guardia di Finanza".
Dall'analisi delle sigarette sequestrate lo scorso biennio, è emerso che l'Italia è sia un Paese di transito - oltre il 30% delle sigarette acquistate illegalmente risulta infatti destinato al mercato ucraino – sia un Paese di consumo di prodotti illeciti del tabacco. Il fenomeno risulta particolarmente radicato al Sud: a Napoli è illecito quasi 1 pacchetto su 3 (28%), seguono Palermo (12%), Giugliano (provincia di Napoli, 10%) e Salerno (più del 6%). L'unica città del Nord a posizionarsi nei primi posti è Trieste (4,4%): dato che conferma il ruolo strategico giocato dalle zone di confine, seguono Milano e Torino (entrambe con il 2,1%).
Due le cause della maggiore incidenza in determinate città del consumo illecito di 'bionde': nei comuni con tassi di disoccupazione più elevati si consumano anche più sigarette illecite. Allo stesso tempo, all'aumentare della presenza sul territorio del crimine organizzato, aumenta anche il commercio di sigarette illegali.
"Anche nel corso del 2016, la Guardia di Finanza di Napoli ha considerato il settore del contrabbando e della contraffazione dei tabacchi come una delle proprie priorità operative, alla quale ha affiancato le investigazioni finalizzate all'individuazione e al sequestro degli ingenti patrimoni accumulati dalle organizzazioni criminali operanti nello specifico settore", ha dichiarato il Comandante Provinciale, Generale B. Gianluigi D'Alfonso facendo notare che a queste iniziative deve essere aggiunta anche un'attività di cooperazione internazionale finalizzata a individuare i canali di approvvigionamento e di destinazione delle sigarette di contrabbando. "I significativi risultati conseguiti – ha concluso il Generale D'Alfonso – sono la conseguenza di un dispositivo integrato fatto da presidi di vigilanza presso porti e aeroporti e da indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, che mirano a individuare le organizzazioni che in Italia e all'estero gestiscono i traffici illeciti e a sottoporre a sequestro i profitti conseguiti dalle stesse".

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