In Valle d’Aosta le 36 tonnellate di prodotti a lunga conservazione raccolte con la colletta alimentare del 30 novembre scorso sono stoccate in un magazzino di nuova costruzione alle porte del capoluogo regionale, a Saint-Christophe. “Il Comune è stato la provvidenza, perché ci ha offerto questi locali, per un anno ce li ha concessi in uso gratuito”, sottolinea Gioia Brunod, presidente del Banco alimentare della Valle d’Aosta. Ma “il singolo Comune da solo può fare poco, e per affrontare i problemi è necessario lavorare in squadra, anche attraverso l’impegno del Celva”, spiega il sindaco di Saint-Christophe, Paolo Cheney.
Durante il giorno della colletta alimentare, dal pomeriggio fino a tarda sera, nel magazzino dell’area Sogno sono arrivati centinaia di scatoloni, provenienti da 90 punti di vendita della Valle d’Aosta presidiati da circa 600 volontari. Nel locale di 350 metri quadrati i cestoni e gli scaffali, che erano ormai vuoti, si sono di nuovo riempiti.
“Distribuiamo per ora solo alimenti a lunga conservazione: pasta, olio, sugo, salsa di pomodoro, tonno, riso, zucchero, latte. Per il fresco dobbiamo ancora organizzarci, è il prossimo passo che vorremmo fare”, anticipa Gioia Brunod. Il Banco alimentare distribuisce ogni anno tra le sessanta e le settanta tonnellate di derrate alimentari. Per far fronte alla differenza rispetto a quanto raccolto con la colletta (36 tonnellate nel 2019) impiega lo stanziamento previsto annualmente dall’amministrazione regionale, che così può contare sulle scorte del magazzino di Saint-Christophe anche in caso di emergenza legata, per esempio, a calamità naturali
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Celva