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PMI

Controlli INPS sui voucher lavoro

Strumento da monitorare

Responsabilità editoriale di eDotto

Il Jobs Act ha innalzato da 5mila a 7mila euro il livello di reddito massimo che ogni lavoratore può guadagnare con lo strumento dei voucher, la cui vendita è notevolmente aumentata: lo scorso anno ne sono stati venduti 69,2 milioni (il 70% in più rispetto al 2013).

Vero è che il meccanismo dei buoni lavoro è stato introdotto in Italia dalla Legge Biagi nel 2003 (é iniziato, di fatto, in via sperimentale nel 2008) per favorire l'emersione del lavoro nero in alcune attività; tuttavia, riformato nel 2012, il suo campo di applicazione è stato esteso a molte altre attività e categorie, più ampie che all'estero.

Dalla prospettiva INPS, il fenomeno va monitorato, anche in ragione della circostanza che entro fine anno partiranno i voucher del settore agricolo. Nulla vieta ai datori di lavoro di utilizzare i voucher per sostituire un dipendente con più soggetti pagati, anche stabilmente, con i buoni. Specie ora che con l'intervento normativo si porta a 7mila euro il reddito massimo che il singolo lavoratore può derivare dalle prestazioni occasionali corrisposte in questo modo.

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale stringerà, pertanto, sui controlli.

Responsabilità editoriale di eDotto

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