TRIESTE - E' cresciuto del 29,72% nel primo semestre di quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2015, il traffico di caffè al Porto di Trieste. Lo ha reso noto oggi il Commissario dell'Autorità Portuale, Zeno D'Agostino, intervenendo al convegno d'apertura della fiera Triestespresso Expo.
Nei primi sei mesi del 2016 sono transitate per le banchine giuliane 66.093 tonnellate di chicchi, rispetto alle 50.949 registrate nel primo semestre 2015. Tra i Paesi di provenienza Vietnam, Brasile, Honduras, India e Malesia.
"A parte i traffici portuali - ha precisato D'Agostino - sono importanti le attività ad altissimo valore aggiunto che si svolgono nel porto, come quelle svolte dalla Pacorini Silocaf, che valuta la qualità di ogni singolo chicco di caffè che passa dai propri magazzini. Il porto non è solo punto dal quale passano le merci, ma deve essere ancora di più area dove si sviluppano attività logistiche ad alto valore aggiunto, che devono diventare modello per altre attività". Ha quindi ricordato il ruolo dei Punti franchi dove "si possono svolgere attività uniche, come quelle di manipolazione e trasformazione delle merci".
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