VERONA - In Vietnam regalare una bottiglia di vino per Natale o per il nuovo anno è diventato un trend, ma il vino rappresenta ancora solo il 3% del mercato delle bevande alcoliche. Delle potenzialità dell'export italiano nel Paese si è parlato a wine2wine, nell'incontro "Vietnam scenari futuri" dell'Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Per Bruna Santarelli, dell'Ufficio Ice di Ho Chi Minh: "Con una progressione del 34% del valore del vino importato dall'Italia nel 2014 rispetto al 2013, il Vietnam è un mercato che le medio-piccole cantine possono prendere in considerazione per sviluppare il proprio business all'estero". Le potenzialità ci sono: il prodotto interno lordo del Paese è in forte crescita; la popolazione (93 milioni di persone) ama mangiare e bere fuori casa indipendentemente dal reddito; chi ha un reddito alto è disposto a spendere, sta aumentando la conoscenza dei vini italiani premium; l'industria del turismo (7,8 milioni di persone nel 2014) e dei viaggi per business è fiorente; a molti importatori piace diversificare la propria offerta; le condizioni commerciali proposte dalle cantine italiane sono più flessibili di quelle di altri Paesi''.
In Vietnam preferiti sono i vini rossi, con l'85% del mercato (prevalentemente Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah), mentre tra i bianchi Chardonnay e Sauvignon Blanc vanno per la maggiore. I numeri richiesti sono ancora piccoli, il che rende questo mercato interessante soprattutto per le cantine di medio-piccole dimensioni. L'importante è non improvvisare. "Il consiglio che posso dare alle aziende - ha concluso Santarelli - è di andare a conoscere il Paese e di fare promozione facendo formazione sul prodotto. Per questo è meglio non andare da soli, ma mettersi in pool con altre 4-5 cantine appoggiandosi all'Ice che sta già facendo attività di promozione in collaborazione con centri regionali di promozione e con gli stessi produttori".
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