ROMA - "La legge contro il caporalato è buona, è motivo di orgoglio per chi l'ha promossa e serve alla filiera ma, lo voglio dire con chiarezza, non basta l'azione repressiva e penale per eliminare il fenomeno". Lo afferma il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel suo intervento al convegno "Nuova legge contro il lavoro nero: un sguardo dal campo" promosso dalla Cia-Agricoltori italiani.
Orlando sottolinea anche che il caporalato non va confuso con il lavoro nero, "sono due cose completamente diverse, con il caporalato parliamo di persone ridotte in schiavitù".
Il ministro sottolinea anche che "non ci sono i buoni assoluti e i cattivi assoluti. Ho visto anche grandi imprese avere successo violando le regole del lavoro".
Alle preoccupazioni della Cia su una legge troppo rigida, il ministro replica di "essere convinto che la legge non spinge alla criminalizzazione e sarà comunque utile un monitoraggio sui risultati raggiunti" a poco meno di un anno dal varo della legge.
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