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Vino: Siddùra, i premiati Tìros Nùali e Bàcco

Gli ultimi nati della cantina gallurese conquistano gli esperti

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LUOGOSANTO - I figli, si sa, sono tutti uguali. Ma nella famiglia dei vini Siddùra ci sono tre bottiglie speciali: Tìros, sapiente sposalizio di Sangiovese e Cabernet Sauvignon di Gallura, che ha iscritto la cantina di Luogosanto nella classifica dei migliori 100 vini del mondo secondo il prestigioso "World Rankings of Wines & Spirits report" 2017; Nùali, l'ultimo nato che ha arricchito il catalogo Siddùra di un moscato di Sardegna Doc passito, capace di fare da subito incetta di premi nelle varie competizioni internazionali; e infine Bàcco, Cagnulari in purezza premiato al Vinitaly 2017 come miglior vino rosso sardo, quarto assoluto fra i rossi italiani e settimo miglior vino prodotto in Italia secondo la classifica 5 Star Wines.

"Tìros è nato nel 2012 in un momento storico molto particolare per l'azienda", spiega l'ad di Siddùra, Massimo Ruggero. "Abbiamo deciso di creare un vino internazionale, un passo fondamentale secondo noi per la valorizzazione dell'azienda, un vino capace di far conoscere e apprezzare Siddùra e la Sardegna nelle grandi competizioni. Con Tìros abbiamo pensato di rimettere in discussione il significato di autoctono, un termine che per noi vuol dire allevato e cresciuto nel territorio. Quindi anche un Cabernet o un Sangiovese può essere considerato un vitigno autoctono della Sardegna, proprio perché cresce e si nutre nel terroir della vallata di Siddùra". Un terroir tipico di un angolo di Gallura che con il suo microclima e il suo terreno sabbioso da disfacimento granitico, regalano al vino profumi e sapori unici, rendendo Tìros a pieno diritto un "super sardus".

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