VERONA - Le vendite di vino nella Grande distribuzione hanno fatto segnare una timida inversione di tendenza nel 2014 ed una più robusta ripresa nel primo bimestre del 2015. Ma per consolidare il trend si dovranno aumentare le vendite all'estero, ricorrendo alla Grande distribuzione internazionale, e in Italia ridurre il margine troppo alto delle promozioni, rendere più leggibile lo scaffale vino, migliorare la comunicazione al consumatore con etichette parlanti, app, degustazioni con sommelier. Questo è quanto è emerso oggi a Vinitaly dalla tavola rotonda organizzata da Veronafiere, in collaborazione con Iri, sul mercato del vino nella Grande distribuzione.
Nel primo bimestre del 2015, secondo dati della ricerca dell'Iri, sono stati venduti 78 milioni di litri di vino con un aumento dell'1,3% in volume rispetto all'anno precedente, un aumento che sale al 4,4% in volume nel caso del vino in confezione da 75 cl. Nel 2014 il vino confezionato fino a 75cl segna un + 0,2% a volume. Le bottiglie da 75cl a denominazione d'origine fanno registrare - 0,7% a volume (nel 2013 si era arrivati a - 3,2%). in aumento dell'11,3% a volume le vendite dei vini biologici, in calo 13% le vendite a volume delle bottiglie a marchio del distributore. Già oggi sia negli Usa il vino italiano rappresenta il 35% (a valore) del totale dei vini importati dal mondo, e in Germania questa percentuale è del 30%, come ha riferito l'IRI. Ma la percentuale può crescere notevolmente sia per la maggiore disponibilità delle catene estere sia per un progetto che il Governo italiano sta mettendo a punto, come ha riferito Emilio Gatto, Direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare, Ministero delle Politiche Agricole: "Il Ministero delle Politiche agricole sta lavorando alla identificazione di Paesi 'bersaglio' in cui avviare progetti di collaborazione che dovranno vedere direttamente interessata la Gdo nazionale per la stipula di accordi con i grandi player internazionali per far crescere la commercializzazione dei nostri vini. Il progetto è in fase embrionale ma prenderà corpo con la collaborazione dei diversi portatori di interesse coinvolti".
Un progetto che fa ben sperare le cantine, come ha osservato Marco Caprai, delle Cantine Caprai: "Col piano straordinario del Governo per la promozione del Made in Italy si sono rese disponibili risorse economiche sei volte più impegnative rispetto a quelle dei precedenti anni. Per andare all'estero però il prodotto vino deve inevitabilmente portarsi dietro una storia, con eventi organizzati all'interno dei punti vendita e video informativi''.
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