ROMA - Per combattere una malattia grave e insidiosa come il diabete, una delle armi è l'individuazione dei soggetti a rischio prima dell'insorgere della malattia. Ossia quelle persone che presentano una glicemia a livelli superiori alla norma, in sovrappeso, sedentari, che hanno avuto in famiglia casi di diabete e di età in genere superiore ai 45 anni, anche se i casi di diabete tipo 2 si verificano anche in persone più giovani. Sono a rischio anche le donne che hanno avuto il diabete gestazionale o hanno partorito un figlio di peso superiore ai 4 chili.
Francesco Purrello, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia Sid, sottolinea che gli obesi hanno un rischio di diabete 10 volte più alto delle persone di peso normale, importante quindi la qualità della dieta: chi predilige cibi a base di zuccheri semplici e grassi animali ha sicuramente un rischio maggiore. Al contrario chi consuma alimenti ricchi di fibre ha un rischio minore. Una dieta equilibrata si è dimostrata capace di prevenire la malattia. In modo particolare se abbinata a un programma di attività fisica, anche modica, ma frequente. Utili anche solo le passeggiate. Diversi studi hanno dimostrato che in persone con 'prediabete', svolgere attività fisica riduce sensibilmente la probabilità di sviluppare il diabete.
Per fare una diagnosi di prediabete, si misura la glicemia a digiuno, oppure l'emoglobina glicata o la curva da carico orale di glucosio.
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