MILANO - Le tecnologie digitali hanno migliorato la vita delle persone e continueranno a farlo anche in futuro, soprattutto se legate alla sfera della salute. E' questo in sintesi quello che pensa il 90% degli italiani sul connubio tra innovazione e salute, soltanto il 9% di loro è scettico e crede che, fino ad ora, non ci siano stati miglioramenti. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Eikon, i cui risultati sono stati presentatati nel corso della premiazione dei vincitori dell'ottava edizione dei tre bandi di concorso, promossi da Gilead in Italia nell'ambito della infettivologia e dell'oncoematologia, Fellowship program, Community Award e Digital health program.
L'indagine è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1.000 persone, dai 18 ai 65 anni. Il 39% degli intervistati ha indicato che gli piacerebbe vivere in un mondo in cui la maggior parte dei bisogni di salute è gestita dalle nuove tecnologie. "Fiducia e ottimismo sono i sentimenti maggiormente rappresentati quando parliamo di innovazione e salute - ha commentato Cristina Cenci di Eikon -. La tecnologia digitale è percepita come uno strumento potente per migliorare la sanità". Lo dimostrano anche i dati secondo cui il 58% degli italiani ripone nelle nuove tecnologie la speranza di snellimento dei processi e miglioramento dell'accesso alle prestazioni sanitarie. Le aspettative maggiori vengono riposte soprattutto nel monitoraggio della malattia (33%), nella diagnosi (25%) e nella facilitazione della vita quotidiana. Gli italiani inoltre ritengono di essere informati su cosa sia l'intelligenza artificiale e il fatto che preveda la raccolta di grandi quantità di dati personali non li preoccupa (69%), il 30% crede che sia giusto raccogliere queste informazioni.
In collaborazione con:
Gilead