MILANO - Essere ascoltate e comprese, avere un percorso di cura integrato, e potersi affidare a un centro in cui la loro patologia possa essere affrontata a 360 gradi. Sono questi i principali bisogni delle donne con sclerosi multipla che affrontano una gravidanza: a tracciarne il profilo è un'indagine di Doxa Pharma presentata oggi a Milano, durante la sesta edizione del Best Evidences in Multiple Sclerosis (Bems).
Primo tra i bisogni concreti delle donne, dice l'indagine, "è la necessità di essere comprese nella propria interezza, e di vedersi riconoscere la dignità di persona con una vita, una storia e dei desideri. In pratica, la necessità di essere una donna prima che una paziente con sclerosi multipla". Segue l'esigenza di una gestione integrata tra il neurologo e il ginecologo, in modo che i due specialisti siano allineati sulle scelte che il percorso della gravidanza porta ad affrontare.
E ancora, le donne con sclerosi multipla hanno bisogno di "un team multidisciplinare dedicato, che coinvolga i principali interlocutori necessari alla gestione complessiva del suo caso". In pratica, "una struttura dedicata dove la paziente possa essere seguita a 360 gradi".
Quello di avere una gravidanza nonostante la malattia è un tema che ha alla base delle certezze scientifiche, come ha ricordato Giovanni Luigi Mancardi, presidente eletto della Società Italiana di Neurologia: grazie ai progressi della medicina "oggi le persone con sclerosi multipla possono pianificare una gravidanza con serenità". Quello dell'allattamento, invece, sembra ancora essere un tema aperto: "La questione è dibattuta a livello scientifico. Il 44% dei neurologi, infatti, esprime dubbi sull'allattamento - conclude l'indagine Doxa - l'attenzione del clinico si rivolge al controllo della patologia, che subito dopo il parto potrebbe riprendere in modo aggressivo, anche se recenti studi e meta analisi hanno evidenziato che l'esclusivo allattamento al seno abbia un effetto protettivo sull'attività della patologia".
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