MILANO - Ogni anno quasi 5 pazienti con sclerosi multipla affrontano una gravidanza in un centro dedicato alla loro patologia, e nel 70% dei casi il lieto evento è stato programmato. Questo dato, da solo, è un buon indice di come sia cambiato il rapporto delle pazienti con la propria femminilità negli ultimi 20 anni, e a tracciare questa 'rivoluzione' è un'indagine di Doxa Pharma presentata oggi a Milano, durante la sesta edizione del Best Evidences in Multiple Sclerosis (Bems).
"Il desiderio dei pazienti con sclerosi multipla di diventare genitori - hanno detto gli esperti, durante questo evento scientifico interamente dedicato alla patologia - è un tema che non può non essere affrontato, dato che si conta una nuova diagnosi ogni 3 ore circa, per un totale di 3.400 nuovi pazienti l'anno. I due terzi sono donne tra i 20 e i 40 anni, e il 43% di loro desidera una famiglia dopo essere venute a conoscenza della patologia".
L'indagine Doxa, commissionata da Teva Italia, ha visto coinvolti 80 neurologi e 120 ginecologi: secondo i risultati, entrambi gli specialisti "si dichiarano favorevoli a supportare il desiderio di maternità delle loro pazienti, tema che viene affrontato nel 55% dei casi proprio al momento della prima diagnosi".
La stessa indagine registra che per 1 neurologo su 2 è "estremamente impegnativa" la gestione delle pazienti con sclerosi multipla che affrontano una gravidanza, ma sono comunque sono rari i casi in cui uno specialista si dichiara contrario a questa scelta. Emerge però che, "se per la grande maggioranza dei neurologi trattare il tema della gravidanza nella sclerosi multipla non rappresenta una difficoltà, la competenza del ginecologo in quest'area è ancora da strutturare". Anche perché, rileva Doxa, "nella maggior parte delle realtà presenti sul territorio non esistono percorsi assistenziali predefiniti per il trattamento e la gestione delle pazienti con sclerosi multipla in età fertile".
"Il percorso diagnostico-terapeutico e la pianificazione della maternità o della paternità - ha concluso Maria Pia Amato, professore del Dipartimento di Neuroscienze all'Università degli Studi di Firenze - devono essere valutati in base alla singola persona, e qualora il clinico ritenga che la paziente possa intraprendere una gravidanza, è importante che gli specialisti come neurologo, ginecologo ed ostetrica si confrontino per seguirla al meglio".
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