"Leonardo Da Vinci ha inventato la botanica moderna, la botanica come la intendiamo noi". Così Stefano Mancuso, direttore del laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale Linv, ha presentato la mostra 'La Botanica di Leonardo' organizzata da Aboca, di cui è co-curatore con Fritjof Capra e Valentino Mercati, aperta al pubblico dal 13 settembre al 15 dicembre nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze.
"Prima di Leonardo - spiega - la botanica era semplicemente studiare a cosa serve ogni pianta. Con Leonardo questo cambia, Leonardo studia come funzionano le piante, ed è una rivoluzione: si interroga su come funzionano, su come fanno a crescere, come fanno a nutrirsi, come rispondono alla luce, alla gravità, e per ognuna di queste domande trova risposte straordinarie che addirittura saranno alla nascita di nuove scienze".
Ad esempio, dice Mancuso, "Leonardo scopre che ogni specie vegetale ha una regola per far crescere le foglie sul ramo, e scopre un'altra cosa straordinaria, che questa è la migliore disposizione possibile per prendere la luce, data dalla cosiddetta fillotassi delle piante. Una scoperta di Leonardo, una regola che oggi applichiamo anche nella costruzione dei grattacieli".
Anche Valentina Zucchi, coordinatrice scientifica della mostra per Muse, sottolinea l'attualità del Leonardo 'botanico': "Leonardo - dice - non è solo ispiratore, ma anche guida e modello di un nuovo approccio al mondo. Un mondo che restituisca al genere umano il suo posto nella natura, una natura che non è pensata per l'uomo che è al centro, ma una natura nella quale l'uomo sta. È una visione che oggi fatichiamo a recuperare". Obiettivo della rassegna, dunque, è anche spingere l'uomo comune verso "una riflessione sul nostro approccio al mondo naturale - conclude Zucchi - e su come si possa recuperare una visione dell'uomo in natura, e non di dominio sulla natura o di alterazione della natura".
In collaborazione con:
Aboca